Clara, alla sua prima gravidanza, ha vissuto un vero e proprio incubo all'ospedale dopo un aborto spontaneo. Le è stato negato ogni conforto, dagli assorbenti alle parole di sostegno, mentre è stata costretta ad attendere ore per un intervento di raschiamento accanto a donne in travaglio. Il suo racconto, pubblicato su Fanpage, rivela una brutale mancanza di empatia da parte del personale medico.
Dopo aver scoperto l'emorragia interna, Clara è stata consigliata di recarsi in ospedale per un raschiamento urgente. Tuttavia, una volta lì, ha vissuto un trattamento disumano. Le è stato negato l'accesso agli assorbenti, le informazioni sono state scarse e il personale si è dimostrato sfuggente. Persino la richiesta di suo compagno di acquistare gli assorbenti è stata accolta con disprezzo.
Clara è stata ricoverata nel reparto ostetrico, costretta a condividere spazio con le donne in travaglio. Questo ha aggiunto ulteriore angoscia a una situazione già difficile. Dopo un'attesa interminabile, è stata portata in sala operatoria, solo per risvegliarsi fredda e spoglia su una barella, accanto a donne che partorivano.
Il trattamento inumano e l'assenza di compassione hanno avuto un impatto devastante su Clara, già provata dall'aborto spontaneo. Il suo appello per un cambiamento nel sistema sanitario riflette la necessità di un maggiore sostegno e umanità, specialmente per le donne in situazioni così delicate.