Documento di solidarieta' dei dirigenti dell'Ingv nei confronti del presidente dello stesso istituto e del direttore del Centro nazionale terremoti (CNT), Enzo Boschi e Giulio Selvaggi (nella foto), indagati dalla Procura dell'Aquila per il reato di concorso in omicidio colposo per aver sottovalutato gli allarmi sismici che precedettero la drammatica scossa del 6 aprile 2009. Per i due, ed altri 5 indagati, si parla di "mancato allarme". In un documento, i 45 dirigenti tecnologi e di ricerca dell'Ingv sottolineano che "i ricercatori svolgono il loro lavoro con l'obiettivo di rendere fruibili alla societa' i risultati delle loro ricerche scientifiche e di mantenere operativi e sviluppare i sistemi di monitoraggio sismico del territorio nazionale e dei vulcani italiani. Questo ha permesso all'Ingv di contribuire al servizio di Protezione Civile garantendo un'informazione costante e capillare alle autorita' competenti e alla popolazione, sempre mantenendo l'autonomia e la serieta' propria di un Ente Pubblico di Ricerca". "Siamo consapevoli - aggiunge il documento - delle nostre responsabilita' nel fornire dati e valutazioni scientifiche sia per determinare la pericolosita' sismica del territorio nazionale che per permettere al Dipartimento della Protezione Civile di prendere decisioni operative durante le emergenze determinate da crisi sismiche e vulcaniche. Questo motiva la nostra partecipazione alle riunioni della Commissione Grandi Rischi e con questo spirito abbiamo partecipato anche alla riunione del 31 marzo 2009. Non sono certo le argomentazioni di tipo scientifico che mancano per dimostrare la correttezza e la serieta' del nostro contributo anche in quell'occasione, come testimoniato anche dalla Commissione internazionale, nominata ad hoc dal Dipartimento della Protezione Civile e composta dai massimi esperti in materia a livello mondiale, come pure dai numerosi articoli scientifici pubblicati sull'argomento negli ultimi anni". Il documento prosegue sottolineando "osserviamo con amarezza come a tutt'oggi l'unica lezione lasciataci dal drammatico evento di L'Aquila non sia sulle politiche di prevenzione e mitigazione degli effetti dei terremoti, come avviene in tutti i paesi del mondo, bensi' si limiti alla sterile discussione sulla previsione a breve termine dei terremoti". Un problema quest'ultimo "certo interessante ma che tutta la comunita' scientifica internazionale ritiene ancora lungi da una soluzione positiva anche parziale". (AGI)