Internet Wi-Fi libero, come, dove e quando?

20 Giugno 2013   07:55  

Nessuna responsabilità civile o penale per i gestori di reti aperte, siano esse Wi-Fi o cablate, è scritto nell'articolo 10 del Decreto del Fare.

Così il Governo vuole aprire le porte di internet a decine di navigatori con tablet, portatili e smartphone nei locali pubblici che siano bar, stazioni, biblioteche o altro. Inoltre con tale normativa si vuole aiutare i gestori ad offrire un servizio di facile accesso creando un'esperienza simile a quella che si ha in ogni altro paese europeo dove un collegamento Internet Dati quasi non serve per la capillarità e qualità di Hot-Spot wifi disponibili.

L’articolo da una parte ribadisce che “l’offerta di accesso a Internet è libera e non richiede la identificazione degli utilizzatori. Resta fermo l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (MAC address)”; in questo caso il legislatore chiarisce che non sarà più necessario tracciare i clienti, ma basterà farlo con dispositivi collegati.

Il secondo comma chiarisce ulteriormente: “La registrazione della traccia delle sessioni, ove non associata all’identità dell’utilizzatore, non costituisce trattamento di dati personali e non richiede adempimenti giuridici”.

Adesso davvero il negoziante, l’hotel, il bar non ha più motivo di identificare gli utenti e di tracciare il traffico, dato che nessuna forza di polizia potrà considerarlo penalmente responsabile per non averlo fatto. E’ un risparmio e una grana in meno, quindi, per chi offre il wi-fi e potrebbe in effetti incentivarne la diffusione.

Non è detto che andrà così, però. La norma potrebbe essere ulteriormente interpretata, anche con ulteriori decreti, magari per evitare che l’assenza di registri ostacoli le indagini di polizia sugli utenti wi-fi.


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