L´Aquila, suicidio nel supercarcere alla vigilia del corteo cont

03 Giugno 2007   12:54  
Era un affiliato alla ´ndrangheta Carmine Chirillo, 48 anni, dal 2003 condannato per omicidio, estorsione e riciclaggio di denaro. Il boss calabrese stava scontando una pena di 12 anni e tre mesi ed era sottoposto dal regime penitenziario più rigoroso, il 41bis, nel supercarcere dell´Aquila "Le Costarelle". Lo stesso carcere dove è rinchiusa Nadia Desdemona Lioce, la brigatista condannata per gli omicidi Biagi e D´Antona. Ieri sera, verso ora di cena, alla vigilia della manifestazione organizzata dal movimento Olga (Ora di liberarsi dalle galere) proprio per protestare contro quel regime penitenziario così duro, il boss calabrese si è tolto la vita impiccandosi, utlizzzando la cordicella del suo pigiama. Inutile ogni tentativo di soccorso: quando Chirillo è stato trovato era ormai deceduto. La sua salma, dopo gli accertamenti effettuati dalla polizia giudiziaria è stata portata all´ospedale di San Salvatore, dove questa mattina si sta eseguendo l´autopsia. La polizia penitenziaria, su delega della procura della Repubblica dell´Aquila, ha avviato un´indagine. Intanto L´Aquila stamane è una città blindata ed il corteo organizzato dal movimento Olga ha mosso i primi passi partendo dalla Fontana Luminosa. Un corteo che per gli organizzatori, l´area movimentista-eversiva, è finalizzato a costruire "una rete di solidarietà, come presupposto per la lotta alla tortura dell´isolamento e quindi dell´istituzione carceraria nel suo complesso". Contro il corteo, da molti definito "corteo choc", si sono espressi nei giorni scorsi diversi rappresentanti politici. Per l´Italia dei valori "si configura l´apologia di reato" (deputata Silvana Mura), e per An è "scandaloso autorizzare un corteo di solidarietà con gli assassini di D´Antona e Biagi", (senatore Domenico Gramazio). Patrizia Santangelo

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