L'Acqua? A Pescara manca ma a L'Aquila è la più cara

07 Ottobre 2008   10:02  

L'Aquila e' la provincia in Abruzzo in cui l'acqua costa di piu' (230 euro annui), Teramo quella in cui costa meno (184 euro). E nella regione e' solo l'Aquila la provincia in cui si e' deciso di aumentare le tariffe (+4% nel 2007 rispetto al 2006), incremento appena al di sotto della media nazionale che ha visto salire le tariffe idriche del 4,6% fra i due anni di riferimento. I dati sono elaborati dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame, per tutti i capoluoghi di provincia italiani, il servizio idrico integrato. Il riferimento e' dato dal costo annuo sopportato da una famiglia di tre persone che consuma all'anno 192 metri cubi di acqua, come calcolato dal Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse idriche. Questa la composizione della spesa annua 2007 in Abruzzo: acquedotto (51%), depurazione (31%), fognatura (12%), quota fissa (6%). Il responsabile nazionale delle politiche dei consumatori, Giustino Trincia, che oggi ha consegnato l'indagine al Ministro Scajola, ha cosi' commentato i dati. "Al Governo e al Parlamento chiediamo il blocco delle tariffe dell'acqua fino a tutto il 2009. E' indispensabile, inoltre, l'istituzione di un'Autorita' di regolazione del settore idrico dotata di reali poteri d'intervento per mettere fine alla scandalosa giungla di tariffe, contratti e bollette fotografata dal nostro Rapporto. Una giungla che penalizza almeno tre diritti fondamentali dei consumatori, come quelli all'accessibilita', alla continuita' del servizio e alla comprensibilita' dei contratti e delle bollette. E' pero' indispensabile - ha concluso Trincia - che Comuni e Regioni facciano la loro parte visto che i servizi pubblici locali, come quello idrico, determinano da soli un tasso d'inflazione di circa il 7%, rispetto al tasso medio nazionale che e' di circa il 4%". In media una famiglia tipo abruzzese spende annualmente per l'acqua 207 euro, contro i 229 euro spesi a livello nazionale. E sebbene ci sia stato un aumento come nel resto del Paese delle tariffe fra 2006 e 2007, esso e' stato piu' contenuto rispetto alla media italiana: +2% contro +4,6%. Complessivamente in Italia il 35% dell'acqua immessa nelle tubature va persa: il problema e' particolarmente accentuato nelle regioni meridionali, che presentano percentuali di perdite superiori alla media (49%); al Centro va persa il 32%, al Nord il 26%. L'Abruzzo e' tra le regioni con il tasso maggiore di perdite: circa il 43% va infatti disperso lungo la rete idrica.


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