L'Aquila: "Lacerazioni", le foto di Sandro Di Camillo esposte al Boss

03 Maggio 2012   23:35  

Lacerazióne s. f. [dal lat. laceratio -onis]. – L’atto, e più spesso l’effetto del lacerare, del lacerarsi: le l. di una stoffa; resistenza alla l., attitudine di un foglio di carta, o di materie plastiche in fogli o in lastre, a resistere a forze che tendono... a la-cerarli (viene determinata con speciali apparecchi). Nel linguaggio medico, la rottura traumatica di un tessuto o di un organo, che può aver luogo per stiramento, schiacciamento, contusione o scoppio. Fig., non com., strazio dell’animo, dolore cocente: la partenza del figlio era stata una vera l. per la povera donna.

Il significato letterale è il vero filo conduttore delle foto di Sandro Di Camillo, esposte alla cantina del Boss dell'Aquila.

L'inaugurazione della mostra fotografica curata da Mauro Di Carlo, venerdì 4 dalle 19.

Si tratta di un lavoro che rende omaggio all'Aquila e agli aquilani e che segue un percorso culturale decisamente sofisticato, dove la percezione delle opere spinge il visitatore ad una elaborazione delle immagini, della storie, delle cose fotografate, oltre il significato apparente delle stesse.

Un lavoro che va oltre l'immagine come rappresentazione ma che vive l'immagine come momento di percezione e conoscenza, capace di far prevalere, come dice l'autore "il senso sul significato".

La fotografia come mezzo per permettere ad ogni essere umano di tirar fuori il proprio intimo.

Di Camillo, molisano di nascita, vive tra Roma e Berlino. Si diploma giovanissimo presso l'Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata di Roma. Vincitore ex-aequo di Fotoesordio 2006, il suo lavoro viene esposto alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma.

Nel 2007 e nel 2008 partecipa a Fotografia-Festival internazionale di Roma con due mostre collettive: La città continua (di cui è anche curatore) e la finestra di fronte.

È finalista nella sezione di fotografia al Premio Celeste nel 2008, e al Premio Terna nel 2009, con l'opera fotografica Struttura.

Sempre nel 2009 partecipa ad una mostra collettiva di fotografia Die weissen, Berlino, Galleria Neox e al premio G. Tabò di cui è finalista con l'opera Berlin Babylon.


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