L'Aquila Rugby: alle porte una nuova estate di crisi

Paolucci "Non ci pensiamo"

19 Aprile 2012   09:55  

La nuova crisi nero verde sta lentamente prendendo forma e si appresta a gonfiarsi come al solito durante il periodo estivo.

In un continuo rimando di responsabilità, il presidente Marinelli cerca i colpevoli della situazione attuale mentre in molti provano a giustificarsi davanti ai tifosi.

Come più volte è stato ripetuto su questo giornale, Romano Marinelli è espressione di interessi che vanno ben oltre la sua persona, facendo parte di una società della quale ha solo quote di minoranza.

Da ciò deriva che come non è stato lui il solo "salvatore" della patria (anche perchè in Italia diventano eroi coloro che fanno semplicemente il proprio dovere) così, soprattutto, non sarà il solo a condannare L'Aquila Rugby, almeno per due motivi.

In primis perchè nel malagurato caso di un fallimento le responsabilità sarebbero da suddividere tra numerosi altri attori di questa noiosa sceneggiata e, in seconda battuta, perchè L'Aquila Rugby non fallirà (soprattuto in aria di campagna elettorale l'ormai nota manna dal cielo potrebbe arrivare da un momento all'altro).

Ma nonostante questo prepariamoci ad assistere a mesi di finte lotte e di proclami di condanna a morte sul ciglio del baratro. Questo articolo ha la sola funzione di rimanere agli atti per il giorno in cui tutto si risolverà e il burrone sembrerà miracolosamente evitato.

Intanto, il primo effetto suscitato dal ritorno dei venti di crisi è stato senza dubbio l'aver fatto passare in secondo piano la salvezza aquilana.

"E' stata molto dura, ma probabilmente ci siamo complicati la vita da soli perdendo partite che dovevamo vincere" commenta Stefano Paolucci. "Potevamo fare di più e magari conquistare la salvezza con maggiore anticipo. Le qualità c'erano, ma a volte è difficile mantenere la mentalità vincente e trovare le motivazioni giuste quando ogni anno si parte in questo modo".

E anche da queste parole si evince come i sentimenti di sfiducia presenti in città, forse stanno subentrando anche nello spogliatoio aquilano. Il ciclico ripetersi degli stessi problemi stancherebbe chiunque.

"La città è piena di gente che parla di rugby, ma solo a pochi importano veramente le sorti di questa squadra. Ed è così anche per molti imprenditori locali".

Come ha reagito l'ambiente a quanto sta accadendo?

"Non ci pensiamo e andiamo avanti. Siamo tranquilli e in attesa di nuove notizie. Ci fidiamo di tutto lo staff e ci prepariamo alla partita di sabato".

Meglio non pensareci infatti. Godiamoci gli ultimi sprazzi di rugby giocato previsti per sabato al Tommaso Fattori, poi, per molti mesi, il rugby passerà in secondo piano.

Matteo De Santis


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