L'Aquila Rugby: i segreti di una crisi infinita

Parla Federico Angeloni

28 Gennaio 2011   13:27  

2008-2009 e 2009-2010, ossia, due delle stagioni più difficili nella storia dell'Aquila Rugby. Tante notizie e tante voci sono fuoriuscite riguardo ciò che accadeva all'interno di una società che, mai come nel recente passato era stata così vicina all'orlo del fallimento. Tutti sappiamo come era cominciata l'ultima di queste due stagione, prima con il ripescaggio estivo che catapultava i neroverdi nella massima serie, poi con la fulminante vittoria (22-20) ai danni del quotatissimo Viadana. Le prospettive erano più che rosee, la città si sentiva autorizzata a sognare in un momento come quello che stava vivendo così povero di sogni. L'Aquila Rugby rappresentava quella voglia di riscatto e rivalsa che una città intera cercava disperatamente.

Poi, qualcosa all'interno di questo perfetto meccanismo, si è rotto. Qualche ingranaggio non ben oleato ha smesso di girare e, come spesso accade, da ciò che poteva sembrare un'inezia, il danno si è allargato all'intero apparato, finendo per ammalare tutta la macchina. Qui comincia il periodo buio di una stagione che, come abbiamo già detto, era cominciata più luminosa che mai. Buio per tutte le mosse poco chiare che si sono susseguite all'interno e all'esterno di una società in difficoltà, ma buio anche per la scarsa possibilità di entrare a conoscere la reale condizione in cui viveva la squadra in quel particolare periodo. Per svariati mesi tutti hanno vissuto la crisi neroverde con occhio interessato ma esterno, troppo spesso lontano dalla realtà dei fatti. Circolavano voci, si susseguivano dichiarazioni e poco si capiva dove si stesse andando a finire, fino a quando L'Aquila Rugby riuscì ad iscriversi al campionato attuale e tutte le domande rimaste spesso senza risposta vennero accantonate. L'Aquila era salva e poco importava sapere la realtà che aveva vissuto per lunghi mesi.

Ma noi non la pensiamo così. Non pensiamo che un salvataggio all'ultimo secondo possa cancellare mesi di incertezza, del resto è ampiamente noto come la memoria storica aiuti a non commettere gli stessi errori. Ma non è solo questo il motivo che ci ha mosso ad intraprendere questa piccola inchiesta. L'Aquila Rugby un anno fa rischiò il fallimento e, da voci molto vicine alla società, possiamo tranquillamente affermare come questo rischio non sia affatto superato, anzi, come si potrebbe riproporre con maggiore forza tra qualche mese. Allora abbiamo deciso di indagare su quale fosse l'aria che tirava all'interno di uno spogliatoio in rivolta e di una società in crisi.

Quella che oggi vi proponiamo è la prima di una serie di interviste volte a sciogliere questi nodi cruciali. Il soggetto in questione è Federico Angeloni, ex giocatore neroverde, ora in forza all'Avezzano rugby. Tramite le sue parole, finalmente, siamo in grado di intrometterci in quella situazione e vedere, attraverso i suoi occhi, ciò che stava accadendo. La sua, ovviamente, è una posizione di parte. La posizione di un giocatore che attualmente si sta muovendo tramite arbitrato nei confronti della società e che, quindi, va presa con la dovuta cautela.

Ci rammarichiamo del fatto che nei tre lunghi mesi in cui abbiamo provato a trovare una controparte all'interno della società, specialmente nella persona dell'ex presidente Giacomo Pasqua, non siamo mai riusciti ad ottenere un'intervista. Ovviamente, oggi come qualsiasi altro giorno, la nostra redazione è e sarà sempre disponibile a chiunque voglia aggiungere altro a quanto già detto o voglia rispondere personalmente a quanto dichiarato. Il nostro è soprattutto un invito alla società neroverde, perchè ci permetta di far conoscere a tutti la sua posizione riguardo questi avvenimenti, in modo da poter mostrare le versioni di entrambe le parti in causa e fornire uno sguardo completo dell'accaduto.

Progetto ed interviste a cura di Matteo De Santis e Antonio Fidanza

Montaggio Marialaura Carducci


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