L'Aquila Rugby in vendita: tante promesse e pochi fatti

20 Giugno 2012   11:24  

Strana tranquillità in città intorno alla realtà nero verde. Del resto è arrivato il caldo e in questo periodo sarebbe del tutto naturale un gran vociare intorno alla crisi dell'Aquila Rugby.

Perchè quest'anno la bella stagione sta relegando in un angolo le questioni riguardanti la salvezza del rugby aquilano?

E' come se in città si abbia la strana sensazione che tutto sia già risolto. Che quest'anno, a differenza del passato, la soluzione sia arrivata fin troppo presto. Non c'è nulla di cui preoccuparsi si dice..ma sono solo parole.

Parole come quelle di tutti gli imprenditori che hanno "promesso" di acquisire alcune delle ormai famose 76 azioni nero verdi e che, ad oggi, ancora non hanno trovato il tempo di mantenere la parola data. Per ora solo una minima parte del denaro è entrato nelle casse aquilane, mentre in tanti hanno goduto della luce riflessa della famigerata "azione di salvataggio".

C'è da aver paura che in tanti abbiano deciso di intervenire nella vicenda solo per avere un ritorno in fatto di immagine, grazie all'innalzamento a salvatore della patria con un gesto per ora non confermato.

Sono usciti i primi nomi (Gravina, Iannini, Frattale), di cui peraltro si parla già da molto tempo, ma, a conti fatti, siamo ancora a livello verbale e non attivo.

Lo strano silenzio cittadino appare allora davvero strano. Questa è la realtà: tante parole e pochi fatti. Quello di cui L'Aquila Rugby ha bisogno, invece, è di molto altro. Ma del resto nella nostra piccola comunità montana è ormai noto come in tutti i campi gli aquilani siano bravi a parlare di ciò che potrebbero fare e mai a farlo.

Buona estate.

Matteo De Santis


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