L'Aquila agli aquilani? Posizioni a confronto

08 Agosto 2009   13:15  

I consiglieri Imprudente e Ruggeri: ''Precedenza agli aquilani DOC!''

Oltre 2.000 firme in due giorni, e attraverso un solo punto di raccolta, il chiosco volante situato nei pressi dell’edicola di Santa Barbara, con una pubblicità molto ridotta a causa dei tempi
stretti. Questo è l’eccellente risultato che ha prodotto l’iniziativa “L’Aquila agli Aquilani”, organizzata da noi con l’intento di supportare gli emendamenti presentati alla delibera sui criteri per l’ assegnazione delle casette antisismiche, in corso di realizzazione da parte del Governo.
Di questi criteri, nei giorni trascorsi, abbiamo letto conferme e smentite, abbiamo assistito a uno sciorinare di punteggi a questa o a quell’altro nucleo familiare, a contrasti tra proprietari e affittuari. Una cosa sola non si è mai detta. Che tali moduli abitativi vanno assegnati prioritariamente agli Aquilani, cioè a coloro che nel capoluogo sono nati, sono vissuti o che hanno una residenza in città da almeno 15 anni. Cittadini, cioè, che hanno dato il loro contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Aquila, pagando le tasse per la costruzione delle strade, delle case, dei quartieri, delle infrastrutture in generale. Che hanno speso il loro stipendio per
far girare l’economia delle nostre attività produttive. Che, in poche parole, hanno svolto un ruolo importante per rendere il capoluogo un vero e proprio centro di rilevante importanza.
Al contrario, chi è arrivato da qualche mese o pochi anni, non ha offerto un analogo contributo. Senza discriminazioni – perché non è questa la mia intenzione – tali persone non possono vantare gli stessi diritti, ora che esiste un’emergenza. Non è possibile pensare che c’è stato chi ha seminato, coltivato, innaffiato con anni di fatica e che ora saranno altri a raccogliere i frutti.
Abbiamo trovato un grande entusiasmo nella gente che è venuta al chiosco a firmare. La condivisione per la nostra iniziativa è stata molto ampia e questo mi fa piacere non personalmente, ma perché risponde a una ben precisa e sentita esigenza
degli Aquilani. Siamo consapevole che tale iniziativa non conferisce forza giuridica agli emendamenti cui abbiamo fatto riferimento. Ma gli amministratori, ora, sanno perfettamente che non possono ignorare che esiste una “forza aquilana” che vuole che vengano considerate le energie spese per far crescere la città.
Sia chiaro che, al contrario delle voci che si sono diffuse, la responsabilità di decidere sui criteri è del Comune, attraverso il Sindaco, la Giunta e il Consiglio.
Non ci potrà essere nessun rimpallo sulla Protezione civile. Se il Sindaco dovesse rimettere anche questa operazione nelle mani del dipartimento in questione, avrà dato prova tangibile di incapacità per l’ennesima volta”.

Un aquilano acquisito '' Eppure non ho mai visto uno di questi vecchi aquilani che mi facevano vivere in cantine umide essere schifati dai soldi che portavo…''

'' Noto con profondo dolore che il sisma, invece di aver coeso la popolazione la sta lentamente dividendo. Noto con profonda tristezza che la chiusura mentale degli aquilani non è stata scalfita dal sisma….Queste persone che, in un momento storico di globalizzazione, continuano a riproporsi con gli stessi medesimi schemi mentali, continuano ad esserci…. L’Aquila agli aquilani è un motto che da sempre, quando sono venuto a studiare prima e poi a lavorare dopo, ho dovuto sopportare in silenzio. Eppure anche io ho sudato e faticato per il bene della collettività aquilana, appena giunto in questa città vi ho preso residenza, comprato casa arricchendo qualche aquilano di vecchia generazione che, pur conoscendo il suo territorio, non ha esitato a vendermi una casa destinata a disintegrarsi con il sisma interessandogli soltanto di ricevere questi sporchi soldi di un extra-aquilano. Ho vissuto in cantine affittate in nero e riconvertite in stanze per gli studenti, facendo muovere l’unica economia che all’ Aquila era rimasta da qualche anno a questa parte….
Eppure non ho mai visto uno di questi vecchi aquilani che mi facevano vivere in cantine umide essere schifati dai soldi che portavo…..
Ho dovuto ingoiare il rospo di posti di lavoro (all’università) dati agli Aquilani, non su base meritocratica, ma su base di cittadinanza…
E con questa idea di L’Aquila agli aquilani, ora volete creare anche terremotati di classe A e classe B????come se la morte che ci è toccata di sopportare intorno non
avesse riposizionato tutti allo stesso livello: ricchi e poveri, belli e brutti, scemi e intelligenti.
Da aquilano acquisito spero che la città sappia risvegliarsi dal provincialismo immobile che l’ha contraddistinta in questi ultimi anni, e sappia davvero, e non solo a parole, ritornare a volare in un cielo globale, dove non esistano differenze regionali, nazionali e continentali.
Spero che gli aquilani sappiano anche un minimo ringraziare tutte quelle persone che, pur non essendo nate all’Aquila, qui vi sono morte in case fatiscenti affittate da strozzini aquilani. L’Aquila è una città destinata a morire se non saprà aprirsi al mondo come un porto in un mare di montagne.''

Mata

 


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