L'Aquila: asilo occupato, ora il Comune pensa al salvacondotto

Il Pdl: si faccia un bando come in tutte le città

24 Gennaio 2011   13:54  

Praticamente sfrattati dall'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, dove con delle strutture posticce avevano occupato i giardini di pertinenza del complesso di proprietà della Asl, qualche decina di persone aderenti ai comitati cittadini nati all'indomani del terremoto, ha preso possesso ieri a L'Aquila dell'asilo comunale di viale Duca degli Abruzzi, rivendicando spazi di aggregazione, di cui oggi la città è certamente carente, ma di cui, sostanzialmente, non ha mai abbondato.

La struttura, appena sfiorata dal sisma ma comunque tuttora inagibile ha ospitato ieri pomeriggio la prima assemblea alla quale ha partecipato anche l'assessore comunale Stefania Pezzopane. Bersaglio in queste ore di un fuoco incrociato, non solo da parte delle opposizioni, ma anche dei tanti - commercianti soprattutto - che dopo due anni per ostacoli principalmente burocratici ancora non riescono a riprendere la propria attività in centro storico.

Così, se da un lato c'è il risentimento di chi non vede di buon occhio azioni illegali come l'occupazione di uno stabile pubblico, dall'altro c'è l'opposizione di centrodestra, che con Luigi D'Eramo invita le forze dell'ordine a sgomberare i locali e minaccia di denunciare tutti i per lo più giovani protagonisti del gesto, ma anche sindaco e amministrazione.

Nell'atteggiamento di quest'ultima, infatti, molti leggono una sostanziale tolleranza, quasi a coprire ingiustificabili prepotenze non tollerate dai più. A ciò, si aggiunga che i gruppi studenteschi e non che occupano la struttura non consentono l'accesso alle telecamere, e che il Comune, dicono i ben informati, sarebbe a lavoro per rilasciare un certificato di agibilità temporanea per consentire il prosieguo dell'occupazione.

 

servizio Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Marialaura Carducci


IL PDL: COMUNE PREDISPONGA BANDO COME IN TUTTE LE CITTA' DEL MONDO

Scrivono Alfonso Magliocco e Roberto Santangelo del Pdl:
Il vaso è ormai colmo! Un problema reale, quello degli spazi aggregativi e culturali, viene trasformato nell’ennesimo scippo (piazza Duomo, parco del Castello), da parte di sedicenti comitati cittadini, sinistri e di sinistra (qualche decina di persone), di spazi che sono di tutti gli aquilani. E lo si fa in una maniera che definire sconcertante è poco; si occupa uno stabile che l’assessore Pezzopane ha già deciso che diventi spazio aggregativo.
Per cui, il Comune individua nel piano sociale l’ex asilo come spazio culturale e ricreativo e, guarda caso, i comitati occupano abusivamente quello spazio, in barba a qualsiasi legge. Questa sorta di “zona franca” (della legalità), già peraltro riscontrabile negli spazi di Collemaggio, dove si sono aperti bar e mercatini senza versare un euro di tasse e “scroccando” luce e acqua alla popolazione, non è più tollerabile. La Pezzopane continua a essere confusa tanto da ritenere che l’utilizzo dei fondi della “legge mancia” creino i presupposti per una privatizzazione di partito dell’ex asilo comunale.
Si vuole trasformare lo stabile in centro sociale e culturale? Bene, non siamo in linea di massima contrari, ma lo si faccia rispettando le regole e le leggi. Se è vero, come sostenuto “dall’assessora”, che l’amministrazione comunale ha scelto, già da tempo, il cambio di destinazione dell’immobile in questione, non si perda altro tempo e si predisponga un bando per scegliere, secondo legge, chi dovrà gestirlo. Non prima però di aver spiegato un arcano. Si sostiene che l’immobile è stato classificato “B” (Edificio temporaneamente inagibile (tutto o parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento.
L'edificio, nello stato in cui si trova, è almeno in parte inagibile, ma è sufficiente eseguire alcuni provvedimenti di pronto intervento per poterlo utilizzare in tutte le sue parti, senza pericolo per i residenti) e contestualmente si dice di avere a disposizione circa 2,5 milioni di euro per metterlo in sicurezza. Cifra che sembra esagerata rispetto ai danni riportati così come si evince sia dalla classificazione che dalle dichiarazioni degli occupanti.
Infine, vorremmo sapere perché uno spazio pubblico, i cui costi di gestione sono a carico della collettività, viene riservato a pochi, ma funzionali, cittadini di chiara appartenenza politica. Centinaia di associazioni chiedono da tempo spazi utilizzabili senza ottenere risposte. Non vorremmo che anche questa volta si vogliano privilegiare i pochi (iscritti, simpatizzanti, dirigenti del PD e/o dell’ex PCI) a discapito di tutti gli aquilani, che solo a parole si dice di volere rappresentare.

IL PENSIERO DI UNA CITTADINA DEI COMITATI

Scrive Enza Blundo:
Giovanni Paolo II assegnava ai giovani un ruolo di sentinelle del mattino e davvero a L’Aquila i nostri giovani si stanno dimostrando tali;  in questi giorni hanno svelato alla città uno spazio che avrebbe potuto essere riattivato  già da molto tempo. Un edificio di due piani, a poca distanza dalla Fontana Luminosa, senza pericoli esterni, utilizzato precedentemente come Asilo Nido comunale è rimasto inspiegabilmente chiuso e inutilizzato dal 6 Aprile 2009, mentre la cittadinanza è stata sempre costretta a notevoli sacrifici per raggiungere le diverse sedi amministrative del Comune, dislocate sul territorio e poste a molta distanza l'una dall'altra, con i problemi dell'attuale viabilità. A nulla è valsa la presentazione di migliaia di firme raccolte  per chiedere di riunire in un unico complesso gli Uffici Comunali, al fine di favorirne la fruizione e l’agibilità. Non ci sono adeguati spazi per le attività amministrative  e per gli sportelli al pubblico. Mancano gli spazi per incontri e riunioni dei Consiglieri e spesso lo stesso Consiglio Comunale si è tenuto nei locali del laboratorio di Fisica Nucleare  situato alla base della funivia di Campo Imperatore. L’Asilo comunale come altri edifici di proprietà del Comune, situati in centro ed in periferia sono rimasti sempre inutilizzati. Dal 12 Gennaio è stata presentata  richiesta all’Amministrazione civica per uno spazio ad uso della cittadinanza e tra le proposte avanzate era stato segnalato  proprio l’edificio dell’Asilo. I  giovani non hanno atteso oltre e sono entrati per occuparlo. Ora però non si usi la forza ma il buon senso e venga assegnato a loro, alle Associazioni, ai vari comitati, alle organizzazioni di rappresentanza e alla cittadinanza attiva, viste  le decisioni prese dall’amministrazione comunale sulle nuove destinazioni della struttura, applicando, però,regole e metodi  previsti nel regolamento recentemente presentato e accolto, a garanzia  che le decisioni e l’utilizzo siano rivolte a tutte le realtà, per un vero esercizio della democrazia.


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