L'Aquila, avanti con Graziani.

Di Nicola: "Siamo alla quarta giornata, attacchi immeritati"

25 Settembre 2012   17:19  

Alla fine non è arrivato il colpo che la tifoseria aspettava battesse la società. Archimede Graziani rimane in sella “almeno” per un’ altra partita. “Almeno” nel senso che questa sorta di ultimatum scadrà con l’ Arzanese se non si dovesse vincere, mentre in caso di successo si estenderà ad un altro paio di partite (Hinterreggio e Foligno) prolungando così il periodo di “monitoraggio” dei risultati. Insomma, un compromesso tra le richieste del mister (altre due o tre settimane di tempo) e l’ imbarazzo, l’ irritazione o chiamatela come volete di una società che aveva investito per ben altri risultati e che ora si trova pure a doversi giustificare con una tifoseria imbufalita.

Esaudite anche le richieste del gruppo, che sembra abbia chiesto a gran voce la conferma di mister Graziani per bocca di capitano e senatori. Si spera per convinzione (effettivamente va riconosciuto che il feeling tra squadra e allenatore c’è!) e non per avere ancora una volta un alibi, aggiungiamo noi, perché di prestazioni come quelle con Pontedera, Aprilia e Fondi i tifosi aquilani ne hanno piene le tasche. Sia chiaro per tutti: impegno, corsa, sudore e punti. Tre per la precisione, perché la storiella del “ci vuole tempo” ora la vanno ripetendo pure i giocatori. Il tempo, nel calcio come nella vita ha un valore. E se questa squadra ha bisogno di tempo allora significa che qualcosa o qualcuno non ha funzionato. Il resto sono solo chiacchiere, mentre le altre corrono. “Ma le altre non hanno rinnovato come noi” si sente ripetere spesso e volentieri tra trasmissioni, interviste e riflessioni da profondi conoscitori di calcio. A scanso di equivoci, a fronte dei soli 4 giocatori confermati che L’Aquila manda in campo (Testa, Agnello, Carcione e Improta) le due battistrada, Chieti ed Aprilia, rispetto allo scorso anno in campo mandano rispettivamente 5 (Feola, Bigoni, Pepe, Del Pinto, Alessandro) e 4 giocatori confermati (Diakite, Croce, Criaco e Calderini). Della serie, astenersi dalle storielle.    

Per tornare al nocciolo, toccherà ancora una volta ad Archimede trovare le soluzioni giuste. Sperando che con l’ Arzanese ci sia il ritorno alla vittoria e, soprattutto, una prestazione convincente. In grado di spazzare tanti (per carità non tutti, ma almeno tanti) dubbi e, soprattutto, sperando che il ritorno ai tre punti apra la strada ad una serie di successi e non  coincida, invece, con il prolungamento di un’ agonia fatta di alti e bassi.

Intanto, dalle colonne del quotidiano Il Centro, Ercole Di Nicola ha sfogato la propria amarezza per gli attacchi subiti da buona parte della tifoseria. “La piazza mi sta contestando immeritatamente – ha dichiarato - Abbiamo costruito una grande squadra e il tempo dirà se avrò fatto bene. Questo ambiente invece di aiutarci rischia di abbatterci. L'Aquila è una piazza esigente in cui, anche se ogni giorno fai qualcosa di positivo, è come se non avessi fatto nulla.” 

Già intaccato dall’ orrendo finale di stagione dello scorso anno, quando Di Nicola ebbe il coraggio di assumersi tutte le responsabilità, il rapporto tra il responsabile dell’ area tecnica e la piazza sembrava ricucito grazie ad una campagna acquisti sontuosa. Ma è tornato improvvisamente ad incrinarsi alla luce dei risultati e con la messa in discussione, dopo quattro giornate, di un tecnico scelto da Di Nicola stesso. E nel dopo Fondi la tifoseria non gliele ha mandate a dire: espliciti pareri urlati allo stadio, forum dei tifosi pieni di inviti alle dimissioni. E ieri sera, con ferma pacatezza, nella trasmissione dedicata SportLive condotta da Enrico Giancarli, un rappresentante della tifoseria (non organizzata), Antonello Maurizi, è tornato a ribadire: “E’ finito un ciclo. Con Di Nicola non abbiamo vinto un campionato sul campo e ogni stagione finisce con l’ esonero di allenatori che sceglie lui.” Insomma, rapporto veramente ai minimi storici. Situazione spiacevole e non di poco conto, vista la piena fiducia della proprietà nei confronti di Di Nicola, il momento iniziale della stagione e una rosa allestita (per tempo, va dato atto) da uomini scelti uno per uno da Di Nicola. Soluzioni? Toccherà a Graziani trovarle. E chi meglio di Archimede. Repetita iuvant.  


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