L'Aquila calcio si interroga sul proprio futuro

Rossoblù tra scelte da fare ed un cambio di rotta necessario

16 Maggio 2012   14:07  

Ieri sera nella trasmissione SportLive, ormai unico organo di intermediazione tra una dirigenza poco avvezza alla comunicazione ed il popolo rossoblù, tanta carne al fuoco. Incalzato da Enrico Giancarli, Ercole Di Nicola ha snocciolato vari punti di interesse. 

Innanzitutto sul proprio futuro, che formalmente ha portato fino al 30 giugno, data in cui scade il contratto, ma che poi ha implicitamente prolungato anche per la prossima stagione affrontando tematiche che non possono prescindere da una riconferma che evidentemente sente già di aver incassato. E poi ha parlato del probabile ingresso nella compagine dirigenziale di Enzo Nucifora e di una rosa di nomi dal quale pescare il futuro allenatore. 

Nucifora. Oltre al carisma del soggetto in questione Di Nicola non si è sbilanciato. E’ molto probabile il suo arrivo, ma è ovvio che quel che interessa è il ruolo che gli verrà affidato. Qualcuno parla di una condivisione dell’ area tecnica con Di Nicola, altri parlano di un ruolo più da scrivania e meno da campo. In merito Di Nicola ha aggiunto solo che non è escluso che con l’ ingresso di Nucifora potrebbero essere ridisegnati i contorni del suo stesso ruolo. Quel che è sicuro è che in rossoblù Nucifora ci verrebbe di corsa, attratto dalla piazza e da una possibilità di rilancio che per un 68enne che ha sempre campato di pane e pallone non sarebbe poca cosa.

Allenatore. Graziani, Vivarini, Modica. Questi i nomi che Di Nicola ha fatto per la futura panchina rossoblù. Vincenzo Vivarini lo conosciamo tutti, ha vinto la serie D a Chieti, ha sfiorato i play off l’ anno scorso, mentre li disputerà quest’ anno con l’ Aprilia. Archimede Graziani è una vecchia conoscenza di Di Nicola, essendo passato per Morro d’ Oro. Dopo aver vinto la serie D l’ anno scorso a Mantova, è stato esonerato nell’ ottobre scorso dai lombardi. Giacomo Modica, ex Celano, sarebbe forse il più adatto per guidare una squadra di giovani e per riportare un po’ di spettacolo al Fattori, adottando un 4-3-3 di zemaniana memoria (è stato il secondo del boemo). Attualmente al Lecco, è riuscito nel piccolo miracolo di andarsi a giocare ai play out la permanenza in Seconda Divisione. Molto probabilmente dipenderà anche dagli imminenti risultati sportivi che attendono Vivarini e Modica, vedremo se in queste scelte sarà influente anche l’ opinione di Nucifora. Di certo prima di ogni scelta sarà fondamentale capire obiettivi e progetto tecnico.   

Infine, con un pizzico di autocritica, Di Nicola ha ammesso che questa società e questa dirigenza non è riuscita ad entrare nel cuore della gente. 

Ecco, parlavamo di autocritica. Questa società deve imparare a farne. Se alcune cose non vanno, non può essere sempre colpa di qualcun altro. Hanno iniziato Gizzi e Di Nicola confessando che degli errori sono stati compiuti, ora bisogna iniziare ad agire di conseguenza. 

Bisogna saper tornare ad investire sull’ organizzazione e sulla dirigenza prima che sui giocatori. In questi campionati vincono le società, non le squadre. Assodata la affidabilità del club (a proposito, saldate le spettanze per il trimestre gennaio - marzo), un cambio di rotta tassativo va effettuato sulla comunicazione. Intendendo per comunicazione non l’ indicazione di un semplice addetto stampa, bensì l’ approccio che ogni dirigente, socio o collaboratore dovrebbe avere con l’argomento in questione. In poche parole occorrono chiarezza nelle scelte e relativa capacità di illustrazione. Mettendo davanti ai tifosi quelle che sono le realtà, le difficoltà e le potenzialità della società. Senza inseguire chimere di risultati o  ripescaggi impossibili, piuttosto pianificando per tempo. La piazza va riavvicinata, il tifoso va rimesso al centro e fatto sentire importante. Occorre qualcuno in grado di organizzare conferenze stampa durante l’ anno, di presentare in maniera decorosa i frutti del mercato e pubblicizzare gli eventi. Perché se è vero che ogni tifoso che si definisca tale la domenica dovrebbe recarsi automaticamente allo stadio, è anche vero che questa è la realtà e che la società non può assistere impotente. 

E poi basta con le chiacchiere. Voci, dicerie, pettegolezzi. Intorno a questa squadra e a questo club se ne sono sentiti di tutti i colori. E se risulta difficile controllare fughe di notizie o fugare i dubbi che periodicamente circolano, allora è il caso di stroncarli sul nascere. Senza entrare nel merito, volendo discernere chi poi ha torto o ragione, ma che si faccia in modo che non si dia più adito a questioni simili. Insomma, niente più fisioterapisti o collaboratori che ciclicamente e in maniera più o meno pubblica accampano rivendicazioni nei confronti della società, niente più compromessi ed esperimenti tecnici che poi evolvono in ‘casi Califano’, niente più raduni estivi in quaranta, niente più figli di papà in squadra, niente più giocatori avvistati nei pressi di agenzie di scommesse cittadine. 

Un cambio di rotta che auspichiamo sia immediato. Partendo col chiarire in questi giorni cosa sarà del club. Da quel che sappiamo, il presidente Gizzi non è intenzionato a vendere o a lasciare. Piuttosto starebbe trattando per l’ ingresso di altri soci (Chiodi e Cipriani i nomi ricorrenti). Ma in quali percentuali? E poi è vero che sarebbe disposto a lasciare la carica di presidente? A scanso di equivoci, questo dovrebbe essere il primo punto su cui va fatta chiarezza. 

Il secondo dovrebbe essere la messa in pratica del “piazza pulita” che Gizzi ha annunciato nel dopo Aprilia. Detto di Di Nicola, che sembra essere piuttosto sicuro della propria permanenza, a chi erano dirette le parole del presidente? Solo ai giocatori?  

Alessandro Fallocco  


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