L'Aquila, dietro a Properzi la Prima Repubblica. Così il Pdl accantona ogni velleità di rinnovamento

04 Marzo 2012   00:11  

Se qualcuno avesse mai creduto nell’ipotesi di sindaco tecnico, e magari espressione della società civile, deve essere stato proprio un ingenuo.

Dietro la candidatura di Pierluigi Properzi, che come svelato ieri da Abruzzo24ore.tv è nata e cresciuta negli ambienti alti del Pdl, con la benedizione del coordinatore regionale Filippo Piccone, si celano alcuni dei protagonisti della vita politico-istituzionale della Prima Repubblica.

Primo fra tutti l’ex presidente della Giunta regionale Romeo Ricciuti. Il figlio Luca, dopo la sfuriata al congresso di domenica scorsa, ieri pomeriggio è stato a colloquio a Celano col senatore.

Ed è nell’ottica del sostegno a Properzi che va letto anche l’attivismo del neonato Centro studi “Lorenzo Natali”, che sta anche costituendo una associazione finalizzata all’accesso ai canali di finanziamento europei rivolta ai Comuni.

La scelta dell’establishment del Pdl di sostenere l’urbanista, senza consultare minimamente la cosiddetta base, sta già provocando il putiferio. L’ex sindaco Enzo Lombardi pare già essere sul piede di guerra. Lunedì dovrebbe tenere una conferenza stampa sull’argomento.

Ma a fare quadrato attorno a Properzi sono anche altri due big della Prima Repubblica.  Romano Ferrauto, parlamentare con il Psdi dal 1992 al 1994, ma sempre protagonista della vita politico-istituzionale cittadina, con incarichi di rilievo in Giunta comunale, e Ugo Giannunzio, assessore regionale socialista fino al 1992.

Con Properzi, insomma, sembra proprio ricomporsi uno schema che si credeva seppellito con Tangentopoli, e con la scomparsa di tutti i partiti della Prima Repubblica. L’architetto, d’altra parte, è sempre stato ascrivibile al mondo socialista. Con Ferrauto assessore comunale, Properzi era nella Commissione Urbanistica.

Il Pdl col neocoordinatore Alfonso Magliocco ha fissato la data delle primarie e costituito il comitato promotore: si vota domenica 18 marzo. Mercoledì 7 scadono i termini per presentare le candidature. Ma sembra proprio che il Popolo delle libertà abbia accantonato l'idea del rinnovamento o, meglio ancora, del ringiovanimento.

(MS)


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