L'Aquila e una carriola piena di disegni

14 Ottobre 2010   14:14  

Si chiamano urban sketchers, espressione la cui traduzione più plausibile è “disegnatori metropolitani”.

Da ogni parte d'Italia si sono dati appuntamento a L'Aquila.

All'epicentro del terremoto che il sei aprile 2009 ha sconvolto parte dell'Abruzzo.

Caschetto in testa, armati di taccuino e matita hanno attraversato la zona rossa per raccontare in un modo del tutto inedito alcuni dei più bei scorci della città federiciana sfigurata dalla forza della natura.

“Una carriola di disegni” è il nome che hanno dato all'iniziativa, nata dalla fantasia di alcuni artisti e che è corsa sulla rete, sul blog del progetto e sui social networks.

Per raccogliere e guardare tutte le fotografie scattate in diciotto mesi probabilmente non basterebbe altrettanto tempo, ma nessuno, fino ad ora, aveva pensato di descrivere la desolazione che ti circonda appena ti addentri nei vicoli del centro storico della città, attraverso una matita, un acquerello, un carboncino.

L'Idea è quella di raccogliere le immagini dei disegnatori che attraversando le strade, le piazze, gli sdruccioli, vogliano raccontare i luoghi comuni e non comuni del terremoto. Le bellezze ferite, la voglia di un popolo di ricostruire e di reagire all'immobilismo che fa apparire la città sempre allo stesso modo ormai da mesi.

Svelare che di miracoloso, da queste parti, c'è ben poco.

Per fare questo è bastato armarsi di un blocco di carta e di una matita, o una scatola di acquerelli, e camminare, disegnando dal vero ciò che appariva davanti agli occhi.

Ciascuno con la propria fantasia, il proprio stile e i propri strumenti ha ridotto alle due dimensioni ciò che osservava e catturava con lo sguardo.

Tratti di luce e colore per immortalare la speranza, tonalità di grigi e chiaroscuro per raccontare la crudezza degli squarci che si aprono davanti agli occhi di chi attraversa la città.

I disegni sono una registrazione del tempo e dello spazio, che in alcuni angoli dell'Aquila sembra essersi fermato, se non fosse per la natura che riconquista i luoghi abbandonati dall'uomo, come racconta questo acquerello. Lo sguardo dell'artista si è fermato davanti a un bonsai – che, bisognoso di cure e attenzioni da parte dell'uomo, si è seccato – ma intorno al quale crescono e proliferano erbacce che invadono il cortile.

I disegni degli urban sketchers, alla cui iniziativa ha aderito anche il Wwf, vengono poi condivisi sulla rete, oltre ad essere stati già esposti in varie parti d'Italia. Un modo in più, per far conoscere la realtà in cui vivono gli aquilani, ostaggi dell'incertezza, a diciotto mesi dal terremoto.


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