Sono i cento precari della Provincia dell'Aquila, tutti con contratti in scadenza al 31 dicembre prossimo.
Operano nelle diverse strutture dell'Ente, ma soprattutto nel Centro per l'Impiego dove nella fase post-terremoto hanno offerto assistenza a chi ha perso il lavoro a causa del sisma. Proprio loro che, oggi, rischiano di perdere il posto. Sono, come spesso accade nella pubblica amministrazione con dipendenti a tempo determinato, quelli che più si sono impegnati nel proprio lavoro, anche e soprattutto all'indomani del sei aprile 2009 quando, a differenza di molti loro dirigenti – non esitano ad affermare i sindacati – hanno garantito una presenza costante in ufficio.
Oggi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl all'unisono chiedono all'amministrazione provinciale che si intraprendano procedure di stabilizzazione che offrano un futuro certo a tutti e cento, nessuna soluzione spezzatino insomma, altrimenti le organizzazioni sindacali si dichiarano pronte a scioperi e manifestazioni eclatanti.
Due le strade possibili per la stabilizzazione: mediante le norme previste nella Finanziaria del governo Prodi o attraverso procedure concorsuali a patto che, sottolineano i sindacati, queste prevedano il riconoscimento della anzianità di servizio.
Una risposta Cgil, Cisl, Uil e Ugl contano di averla nell'incontro con l'amministrazione provinciale fissato per giovedì prossimo.
Nelle interviste Piero Peretti, segretario regionale Ugl, Ferdinando Lattanzi, Fp Cgil L'Aquila.
(MS)