L'Aquila nel 2020, l'università in scena, strade interne

19 settembre 2008 - puntata numero 107

19 Settembre 2008   10:29  

Fedelissimi telespettatori, in questa puntata del nostro settimanale vi proponiamo: un servizio con il quale andiamo alla scoperta del mondo del teatro, dal punto di vista formativo, vale a dire il corso, inserito nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Aquila, in discipline delle arti e dello spettacolo per l'infanzia e per l'adolescenza; l'inaugurazione di un piccolo ampliamento con annessa messa in sicurezza di una strada montana; un servizio dedicato al Piano strategico del Comune dell'Aquila, lo strumento del quale la città si sta dotando con un occhio al futuro.

L'AQUILA NEL 2020

di Filippo Tronca

L'Aquila che vola in alto, come città della scienza, della ricerca e dell'hi-tech. Questo lo scenario che si è provato ad immaginare nella seconda giornata dei forum tematici, il cui fine è quello elaborare il piano strategico del Comune dell'Aquila. ll taccuino del sindaco si è subito riempito di suggerimenti, proposte e anche critiche.

Eugenio Coccia, direttore dei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, sottolinea la necessità di strutture ricettive adeguate per eventi, master e congressi di livello internazionale. E vola alto quando propone di pensare una città in cui  scienza e fede, fisica delle particelle e spiritualità celestiniana si incontrano e dialogano.

Il professor Umberto Villante cita l'esperienza della sua  International school of space scienze come un modello da replicare in altri settori della vita cittadina e propone-+ creazione di un centro servizi che favorisca la scelta dell'Aquila per congressi ed eventi.

Il professor Alfonso Pierantonio propone di formare in loco esperti nella compilazione, rendicontazione e gestione dei finanziamenti europei, sul modello spagnolo. Solleva poi un problema, troppi ricercatori si formano all'Aquila e poi vanno all'estero e suggerisce la creazione di un ente autonomo di ricerca che possa assumere questi talenti.

Punto di riferimento per la futura città delle scienza deve essere, oltre alla Tiburtina Valley, anche la Micron di Avezzano e Sulmona. Lo sottolinea il direttore generale dell'azienda Sergio Galbiati che aggiunge: serve un cambio di mentalità, nell'hi tech il tempo scorre velocissimo, un prodotto vincente oggi dopo pochi anni è vecchio. L'esatto opposto dell'iscrizione "Immota manet", "resta immobile", che campeggia nello stemma cittadino.

La competizione globale impone anche un pò di cinismo: l'università dell'Aquila dovrà essere brava a rubare iscritti alle università romane. Già, ma non basta la qualità della didattica, riconosce lo stesso sindaco Massimo Cialente. in città ci sono quasi 30mila studenti, e solo 112 posti letto negli alloggi universitari. Servono dunque nuove case dello studente, parcheggi, mense e infrastrutture adeguate.

Insomma in politica si può volare alto quanto si vuole, ma poi bisogna tornare con i piedi per terra e macinare chilometri per trovare le risorse economiche e aprire i cantieri.

Un passo indietro, al primo forum del piano strategico, ospitato nella sede di Assergi del Parco nazionale del Gran Sasso- Monti della Laga, argomento di confronto e dibatto sono state la montagna  e l'ambiente. Senza dubbio la presenza della montagna costituisce un asset rilevante su cui puntare   per accrescere le potenzialità di attrattiva turistica dell'Aquila. Quest'estate in città il settore turistico ha sofferto a causa dela crisi economica. i borghi montani hanno invece registrato un boom di presenze. da qui la necessità di mettere in rete l'offerta, e diversificarla.

Parlare di montagna a L'Aquila significa però affrontare il tema spinoso e controverso della privatizzazione del Centro turistico del Gran Sasso, che gestisce gli impianti sciistici di campo Imperatore, ovvero il turismo della neve e degli sport invernali. Il bando è pronto, ma le incognite restano. Molti temono infatti che la conseguenza della privatizzazione sia la  cementificazione selvaggia e la speculazione edilizia in alta quota.  Il piano strategico serve anche a fare chiarezza su questi punti controversi, è un momento di confronto e partecipazione utile a trovare un punto di mediazione a monte, una strategia condivisa, per evitare poi che i progetti vengano bloccati dal conflitto tra diverse visoni dello sviluppo del territorio e della città.

LOTTO DOPO LOTTO
di Filippo Tronca

Santo Stefano di Sessanio, Roccacalascio, Castel del Monte. Splendidi borghi montani che stanno vivendo una rinascita grazie al turismo e all'agricoltura di nicchia al Parco nazionale del Gran Sasso. Paesi che per anni hanno vissuto il problema dei collegamenti stradali tortuosi e pericolosi, soprattutto nella stagione invernale. E' dunque una buona notizia l'inaugurazione del terzo lotto dell'ampliamento e messa in sicurezza della strada provinciale 7, nel tratto Barisciano Santo Stefano, L'intervento della Provincia è costato 557mila euro e rientra nel progetto di adeguamento finanziato dal piano triennale della viabilità della Regione Abruzzo. I sindaci esprimono la loro soddisfazione. Una viabilità più adeguata, soprattutto per il transito degli autobus, è importante per l'accoglienza turistica. A Santo Stefano, lo ricordiamo solo ad Agosto i visitatori sono stati 8mila. Stagione memorabile anche per gli altri borghi come Castel del Monte.


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