L'Aquila, stavolta la dura legge del gol non ha perdonato..
L'1-4 finale sarà forse stato eccessivo, ma al tempo stesso non si può negare come la sconfitta dell'Aquila nel big match contro il Pisa sia stata fondamentalmente ineccepibile, figlia del maggiore cinismo della compagine toscana.
Il confronto del "Fattori" non passerà di certo alla storia del calcio, né tantomeno del torneo, come uno dei più avvincenti né come uno dei più squilibrati, al di là del pesante passivo per i rossoblù: le due squadre si sono infatti sostanzialmente equivalse per larghi tratti della gara, forse condizionate dall'importanza del match, magari non annullandosi a vicenda ma senza che nessuna delle due riuscisse a prevalere sull'altra.
A fare la differenza, più semplicemente, è stata la maggiore cattiveria sotto rete dimostrata dai nerazzurri pisani, al contrario dei rossoblù aquilani che invece, sull'1-1, hanno avuto la possibilità di passare in vantaggio per ben due volte con Sandomenico, su cui è però stato entrambe le volte superlativo Pelagotti.
Quando invece il portiere toscano non ha potuto fare miracoli, a strozzare in gola l'esultanza degli uomini di Zavettieri ci ha pensato l'arbitro annullando ben due reti: la prima, firmata da Salvatore Sandomenico, è sembrata in effetti viziata da fuorigioco, mentre altrettanto non si può dire in occasione del gol non convalidato a Raffaele Perna (un ex della contesa), su cui i dubbi permangono.
Vuoi per sfortuna, vuoi per irregolarità vere o presunte, la legge del gol si è inevitabilmente abbattuta sull'Aquila, per effetto del ciclone Rachid Arma, che al contrario dello sfortunato collega Perna ha invece capitalizzato al meglio le due occasioni capitategli, e del sigillo su punizione di Manuel Iori.
Il gol continua insomma a restare un problema per i rossoblù, che hanno inotlre palesato una volta di più una certa difficoltà a proporre gioco, limitandosi spesso ad agire di rimessa. Le mire ambiziose della società non appaiono del tutto compatibili con un approccio simile alla gara, urge dunque un cambio di marcia ed un diverso atteggiamento in campo. Un problema in più per Zavettieri, forse ancor più ostico da correggere in tempi brevi.
Lorenzo Ciccarelli
