L'Aquila, su il sipario. Ridotto strapieno per la presentazione dei rossoblù

Presentazione in grande stile, terza maglia neroverde

01 Settembre 2012   11:40  

Il primo, piccolo, galvanizzante bagno di folla. Platea del ridotto esaurita, gente in piedi. Nell’ aria si respira un clima diverso, c’ è quel friccico di positività che in estate non si respirava dai tempi di Passarelli. La certezza di una società forte, l’ impressione di una buona campagna acquisti, la speranza di una stagione vincente. Un clima che vive lo zoccolo duro e che si spera contagi la città per poi trasferirsi in massa al Fattori. Adesso servono i risultati, quelli che azionano il motore dell’ entusiasmo  per far tornare ad innamorare di calcio una città che, in fondo in fondo, ne è affamata.

Presentazione in grande stile. Bravissimi Matteo Vespasiani e Roberta Valerio. Bravissima la platea nel farsi trascinare con maturità. In sintesi, applausi per tutti. Conditi giusto da qualche fischio solo per un paio di personaggi. Eliseo Iannini e Aldo Di Corcia, tanto per non fare nomi e cognomi. Una sorta di monito affinchè non si ripetano più certi dolorosi errori del passato, da parte di una tifoseria che non ha voluto guastare più di tanto il clima di entusiasmo ma che ha dimostrato, in fondo, di non avere poi la memoria così corta.

Poi battimani a pioggia per il presidente Chiodi, visibilmente emozionato e per Elio Gizzi, ormai a proprio agio sul palco e col microfono in mano. “L’ uomo più felice della serata” si definisce quando si prende, dopo cinque anni di gestione, la prima, vera messe di applausi sinceri. E poi la grinta degli altri nuovi soci, la costanza del mitico Peppe Taffo, l’ affabilità e l’ ambizione del vicepresidente Mancini, uno che ripete che ama vincere quando all’ uscita si ferma praticamente a salutare uno per uno i suoi nuovi tifosi.

In mezzo la “banca della memoria” Dante Capaldi, giornalista, storiografo e studioso del mondo rossoblù, la squadra e lo staff tecnico. La responsabilità del neo capitano Imperio Carcione, la simpatia degli ultimi arrivati Ciotola, Menicozzo e Iannini, la sincerità di Gizzi e Infantino. L’ impegno dei pochi reduci della passata stagione, lo stuolo di dirigenti e collaboratori silenziosi. Il pragmatismo quasi filosofico di un Graziani che si becca un bell’ applauso quando si augura di non farli proprio i play off, il calore che accoglie Marco Onesti, oggi preparatore dei portieri, ieri saracinesca di una squadra vittoriosa.  

E poi le nuove divise ufficiali. Due, anzi tre. Su tutte campeggia il nuovo sponsor, la Giemme. La prima la indossa Imperio Carcione, che sembra un bambino felice per il giocattolo nuovo quando si riveste di rossoblù. Speriamo che tutti meritino l’ onore di continuare ad indossarla a fine stagione. Poi la seconda, bianca con motivi rossoblù. Infine la terza maglia, prima tenuta nascosta poi svelata dalla vecchia (solo per anagrafe!) gloria Paolo Rossi. E’ neroverde, come i colori della città. Il nero del lutto, il verde della speranza. E’ bella, bellissima. Standing ovation per il grande Paolo e per la nuova terza maglia, finalmente realtà dopo le annose richieste dei tifosi. Il presidente Chiodi la regala al capitano dell’ Aquila rugby, Marco Di Massimo.

Poi tutti insieme sul palco, sindaco compreso, sulle note del ritornello dei tifosi: “Voglio vincereeee”. E da domani, non resta che augurarselo, c’ è solo da iniziare a farlo.   

riprese e montaggio Diego Lepiscopo

articolo Alessandro Fallocco


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