Intervista a Giuliana Vespa, responsabile dell’Ugl-Sanità, sul caso Sanatrix, la clinica privata che si è vista chiudere il reparto di ginecologia, in quanto secondo la Regione l’unica attività esercitabile nella clinica è quella ambulatoriale.
La tesi sostenuta dal sindacato è che non esiste nessuna legge, nè nazionale nè regionale, che prevede un numero minimo di parti all'anno, al di sotto del quale un reparto debba essere soppresso. L'Ugl denuncia inoltre che l'assegnazione dei posti letto tra i privati segue logiche oscure e che non tengono conto delle esigenze territoriali e le richieste dell'utenza.
FT