L'assessore Masci: per precari non ci sono soldi

15 Settembre 2010   15:10  

"Diamo atto dell'azione meritoria svolta dal direttore generale dell'Ufficio scolastico, per riorganizzare ed ottimizzare il sistema scolastico regionale ma e' sterile la polemica con la Regione che non trova cinque milioni di euro semplicemente perche' non li ha, a causa delle spese folli che hanno prodotto un pauroso indebitamento regionale, per il quale siamo impegnati sulla strada del risanamento; oggi e' il momento della responsabilita' per tutti e non delel rivendicazioni settoriali".

E' la replica dell'assessore, Carlo Masci, alla richiesta di sostegni economici avanzata dal direttore, Carlo Petracca, per i precari della scuola. "E' indubbio che siamo in ansia quando si parla di occupazione e che, per questo, la Regione vorrebbe aiutare tutti, ma tutti dobbiamo renderci conto che siamo alle prese con una complessa ed ineludibile fase di risanamento, la quale per avere efficacia, deve necessariamente avvalersi di procedure rigide, se non vogliamo compromettere per sempre la ripresa economica e lo sviluppo di questa regione e, al contempo, liberare le risorse, anche per poter dare risposte positive alle richieste come quella avanzata dal direttore Petracca".

Circa la possibilita' di dar luogo ad una iniziativa in sede Ministeriale, l'assessore Masci si dice disponibile a percorrere qualunque strada "sebbene - avverte - i Ministeri non si sono certo risparmiati per sostenere l'Abruzzo, anche nella fase difficile della ricostruzione post sisma". Piu' in generale sulle misure poste in essere dalla Giunta regionale per risanare il bilancio, l'Assessore spiega: "C'e' chi propone, per rispondere affermativamente a tutti coloro che avanzano richieste milionarie alla Regione, di allungare le cartolarizzazioni. Una strada che abbiamo volutamente evitato per l'inevitabile contraccolpo dell'incremento degli oneri finanziari a carico della Regione.

C'e' chi propone la riduzione delle tasse, senza considerare i buchi lasciati in eredita' come quello da 101 milioni di euro. Noi - afferma Masci- senza illudere nessuno, utilizzando rigore e determinazione, siamo avviati verso la strada del risanamento, tant'e' che quel debito da 101 milioni di euro pensiamo di poterlo riassorbire in buona parte, anche attraverso la procedura della riconciliazione del debito sanitario. "Questa attivita' che si somma alle altre, non ultima la verifica dell'effettivo utilizzo dei finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, che costano alla Regione, in termini di rate da rimborsare circa trenta milioni di euro l'anno - ha spiegato l'Assessore - mira ad una ricognizione del debito effettivo, con l'obiettivo di eliminare le insussistenze. Tale operativita' e' fondamentale per ritarare le manovre finanziarie su una situazione debitoria realistica".

La riconciliazione di debiti sanitari si fonda su una verifica congiunta del settore Bilancio e delle Asl sui debiti sanitari, quali, per esempio, la verifica dell'appropriatezza delle prestazioni, per procedere poi alla certificazione del debito prima del pagamento dei crediti. Secondo Masci anche il ricalcolo in termini reali del debito sanitario e' uno strumento che puo' consentire di "reperire risorse esistenti in funzione delle politiche di sviluppo e sociali della Regione. Si potra' condividere o meno - conclude Masci - ma la nostra scelta politica in fatto di risanamento e' chiara e lineare: fermare l'ulteriore indebitamento, certificare i debiti, contenere le spese".

 


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