L'infinito dibattere sui piani di ricostruzione

E' un infinito rimpallo di responsabilità tra il sindaco Cialente, da una parte, e la struttura commissariale dall'altra, in mezzo ci sono i piani di ricostruzione. Sembra impossibile trovare un'idea che sia comune e consenta ciò che tutti aspettano: il primo passo, reale, di ricostruzione, questa spetta agli enti locali, quindi al comune e al sindaco Cialente, e sono proprio loro, ad aver chiesto di potersene occupare, come ricordava il commissario Chiodi.

Ma i piani di ricostruzione, secondo Cialente, sono uno strumento tutto da ridefinire

"Possono andar bene per paesi completamente distrutti come Onna, Villa S. Angelo, e San Pio", dice Cialente, "ma L'Aquila ha bisogno di uno strumento diverso, una legge speciale per questa città, in parte distrutta, in parte solo lievemente danneggiata."

Ciò che non si comprende è perché il Sindaco intanto, nel mentre che nulla accade, non si segga ad immaginare e proporre scelte fondamentali: cosa abbattere, a che fini destinare alcune aree, come ripensare ciò che è completamente devastato. E perché non si avvii la ricostruzione delle arre del centro meno danneggiate. “Non vorrei, dice Cialente, che ci fosse a monte un disegno che contempli la redazione dei piani da parte di non aquilani.” Questo il timore che però non giustifica l'attuale immobilismo generale.

“Sono pronto a lavorare in deroga a prendermi la responsabilità di firmare se non c’è nessuno che vuole farlo. L’ho detto a Letta, ha rivelato Cialente, e lui mi ha risposto di essere d’accordo ad apporre la sua firma accanto alla mia.”

Intanto però i piccoli paesi trottano. A Castelnuovo di San Pio delle Camere, si parla oggi di ricostruzione. Docenti ricercatori e studenti della facoltà di Architettura di Firenze del dipartimento di Tecnologia dell’architettura e design “Pierluigi Spadolini” in collaborazione con l’associazione Ricostruiamo Castelnuovo Onlus hanno prodotto disegni, plastici e immagini, per avviare un dibattito concreto e propositivo sulle problematiche e sugli scenari possibili della ricostruzione di uno splendido borgo profondamente colpito dal sisma.

Dibattito che a L'Aquila si trasforma in polemica, e genera l'impasse senza soluzione.