L'oasi di Torre del Cerrano: baluardo a difesa del silenzio del mare

20 Marzo 2012   11:21  

Nel tratto teramano, fra due Comuni, Pineto e Silvi, l'area marina protetta "Torre del Cerrano" delimita sette chilometri di costa  e completa un programma di protezione e valorizzazione dell'ambiente  affiancandosi alla rete di oasi sottomarine che hanno consentito, in questi anni, la salvaguardia, il ripopolamento e lo studio dell'ecosistema marino.

Nel nome, "Torre del Cerrano", i simboli della storia e dell'identità di questo territorio. Cerrano, il torrente che scende dalle colline di Atri e la Torre, costruita nel 1568 dagli spagnoli, baluardo contro i pirati saraceni. Il fortilizio si affaccia fra le dune, completamente restaurato e sede del Centro di biologia marina, a due chilometri dal centro di Pineto.

Lo specchio d'acqua dell'Area Marina Protetta presenta sia i tipici fondali sabbiosi adriatici, che  alcune parti di scogliere di fondo, determinate sia dai massi semisommersi dell'antico porto di Atri che da strutture sommerse. Nell'area è presente un buon numero di specie animali marine e un piccolo ma nutrito contingente di specie vegetali. Nell'ambiente subacqueo dell'area protetta è facile imbattersi in svariate specie di pesci e molluschi. 

Sulle dune dell'Area Marina Protetta, nidifica il fratino (Charadrius alexandrinus), raro uccello migratore che frequenta la spiaggia da aprile a settembre inoltrato e che torna ogni primavera per la deposizione delle proprie uova. Nella area sud, a ridosso delle pinete a Pino da pinoli (Pinus pinea) e a Pino d'aleppo (Pinus halepensis), è inoltre presente una densa popolazione del rarissimo Zafferanetto delle spiagge (Romulea rollii).

Luigi Corrado Filiani, possidente colto e lungimirante, ecologo ante litteram, avvio' i primi anni del ‘900, il progetto che avrebbe segnato la storia e il contesto urbanistico della futura Pineto: la realizzazione di una pineta litoranea, che riproponesse la situazione dell'antica selva litoranea scompasa a causa del forte utilizzo del legname attuato nei secoli precedenti.

Da allora il Corpo Forestale ha proseguito il lavoro impiantando altri filari di pini fino ad arrivare nelle immediate vicinanze del fortilizio di Cerrano.

Un ambiente unico, fra mare e terra, che crea un microclima particolarmente favorevole durante la stagione estiva e che contiene all'interno anche elementi di alta valenza naturalistica.

Immagine tratta da www.parks.it


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