La "Cenerentola" di Verdone non convince i telespettatori ma Raiuno non deve dar retta all'auditel

Viva la cultura in tv

04 Giugno 2012   11:46  

Guardando gli ascolti tv di ieri, gli analisti della tv avranno senz'altro storto il naso vedendo i dati tutt'altro che esaltanti fatti registrare dalla "Cenerentola" 'lirica' in diretta realizzata per Raiuno dal duo Andrea Andermann/Carlo Verdone. Un vero peccato, perchè il prodotto è di qualità e ben confezionato, senz'altro un punto a favore di quella cultura in tv tanto invocata eppure, alla prova dei fatti, non apprezzata dal pubblico.


I motivi del 'passo falso' possono essere tanti: forse la suddivisione in più orari non ha aiutato nell'intento di appassionare il pubblico. Sicuramente il fatto che la seconda parte dell'opera sia andata in onda alle 23.30 ha impedito al pubblico più giovane ("Cenerentola" è un brand che attira anche e soprattutto i bambini) di stare davanti alla tv.Detto questo, comunque, l'invito rivolto alla Rai è quello di non mollare la cultura in ragione dei bassi ascolti e proseguire anche in futuro sulla strada battuta da Andrea Andermann fin dal 1993 con la "Tosca" ambientata a Roma.


In una tv fatta per lo più di trash a parole ripudiato ma di fatto seguito dai telespettatori (vedi "Grande Fratello" e affini), la "Cenerentola" di ieri è stata una boccata d'aria fresca, un lumicino di speranza per chi vede la tv di Stato come portatrice di cultura e intrattenimento di qualità. Magari una soluzione per testare il reale valore di questa operazione potrebbe essere quella di riproporla in un unico troncone nel palinsesto estivo, sempre in prima serata.


Una cosa è certa: Raiuno, lo ribadiamo, deve continuare ad investire sulla qualità senza sentire ragioni. Nemmeno quelle dell'auditel.


Francesco G. Balzano


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