La Confindustria boccia senza appello il maxi-emendamento

24 Ottobre 2007   16:31  
Bocciatura senza appello del maxi emendamento da parte della Confindustria, che accusa il governo regionale di superficialità, mancanza di strategia e di cattiva gestione dei soldi pubblici. "Con l´approvazione - si legge in una nota - da parte del Consiglio regionale della variazione di bilancio della Regione Abruzzo avvenuta ieri, le Associazioni di categoria abruzzesi denunciano fermamente l´atteggiamento di superficialita´ e disattenzione dimostrato ancora una volta dal mondo politico nei confronti della societa´ civile e, in particolare, del mondo delle imprese che produce, fa ricchezza e contribuisce in gran parte anche alla composizione del gettito fiscale". Con cio´ le organizzazioni rappresentative della realta´ produttiva abruzzese rimarcano non solo come nel merito il provvedimento abbia operato tagli quasi esclusivamente sulle risorse destinate alle attivita´produttive, ma anche, nel metodo, come non vi sia stata, preventivamente, la minima concertazione e condivisione con le forze sociali. Tale grave atteggiamento e´ stato perseguito dalla Giunta regionale prima, che nonostante le reiterate richieste di confronto non ha avviato la concertazione dovuta, e dal Consiglio regionale poi, che con estrema superficialita´ non ha voluto accogliere le richieste volte a rinviare di 24/48 ore l´approvazione del provvedimento al fine di permetterne una rivisitazione in concertazione con le associazioni datoriali. La gravita´ della situazione finanziaria della Regione e la perdita di competitivita´ del sistema produttivo, non permettono piu´ rinvii sulle scelte di programmazione regionale necessarie. Innanzitutto la gravita´ della questione sanitaria impone scelte decise, seppur dolorose e non e´ piu´ pensabile che i costi di una amministrazione scellerata siano fatte ricadere sulle imprese e sui cittadini con una imposizione fiscale ormai insostenibile, soprattutto in termini di asset competitivo. Allo stesso modo la questione sanitaria non puo´ piu´ distrarre l´attenzione dalla necessita´di dover assumere scelte strategiche non piu´ rinviabili quali, ad esempio, quelle legate alla riforma (a costo zero) degli enti strumentali della Regione, della riduzione dei costi della politica, dello snellimento dell´apparato amministrativo e della semplificazione amministrativa, dell´elaborazione di adeguate leggi di settore (industria e innovazione, commercio,artigianato, cooperazione) , di provvedimenti tesi a sostenere il credito delle PMI e l´internazionalizzazione. Su tali questioni le associazioni di categoria abruzzesi, confermando un sentimento di profonda insoddisfazione per il distacco dai problemi della societa´civile piu´ volte dimostrato dalle componenti politiche -istituzionali della regione, chiedono l´avvio di un immediato e serrato confronto con le Istituzioni regionali, rimarcando come non sia piu´ possibile operare ulteriori rinvii sulle scelte di programmazione economica sociale, cosi´ come, allo stesso tempo, non sia piu´ pensabile mantenere, in Abruzzo i livelli attuali di pressione fiscale che compromettono, assieme agli altri deficit strutturali e infrastrutturali della regione, la stessa tenuta del tessuto produttivo abruzzese". Nell´immagine il presidente di Confindustria Abruzzo Marollo

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