La Corea del Nord minaccia ancora, tensione alle stelle nel quadrante asiatico. #Onu condanna lancio

Missile nordcoreano sorvola Giappone e cade in mare. Manovre aeree di Seul

30 Agosto 2017   09:40  

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu "condanna fortemente" il lancio del missile da parte della Nord Corea e chiede che tutti gli Stati membri "attuino pienamente, in modo rigoroso e veloce" le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite.

La dichiarazione, adottata all'unanimità, condanna Pyongyang "per le sue azioni oltraggiose e le minacce contro un altro Stato membro dell'Onu, chiedendo che tali atti cessino immediatamente". Tuttavia, non si minacciano nuove sanzioni del Cds

Non si fa attendere la risposta di Seul dopo la nuova provocazione di Kim. Le Forze armate della Corea del Sud - secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent - hanno sganciato otto bombevicino al confine con la Corea del Nord in una dimostrazione di "forza travolgente" - come l'hanno definita i media locali - in risposta al test missilistico compito da Pyongyang.

Nella notte - infatti - un missile balistico a medio raggio è stato lanciato dalla Corea del Nord: si tratta del primo disegnato per trasportare una testata nucleare secondo quanto riportano i media sudcoreani. 

"Azioni che minacciano e destabilizzano aumentano solo l'isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo", afferma il presidente americano Donald Trump, commentando il nuovo lancio da parte di Pyongyang. "Il mondo - sottolinea il leader Usa - ha ricevuto l'ennesimo messaggio della Corea del Nord forte e chiaro: questo regime ha segnalato il suo disprezzo per i paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite e per gli standard minimi di comportamento accettabile a livello internazionale". 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe si sono detti d'accordo sul fatto che la Corea del Nord "pone una grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, ma anche agli altri paesi del mondo".

Lo afferma la Casa Bianca riferendo del colloquio telefonico fra i due leader. Trump e Abe si sono impegnati "a mantenere alta la pressione sulla Corea del Nord e a fare il possibile per convincere il resto della comunità internazionale a fare lo stesso".

Milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo, mentre il missile balistico nordcoreano sorvolava il Paese. Lo riporta il quotidiano britannico Independent. Allo stesso tempo, le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare i cittadini attraverso il sistema di allerta satellitare 'J-Alert', mentre i treni ad alta velocità sono stati sospesi temporaneamente. Il messaggio di testo, spiega il giornale, recitava: "Un missile e' stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato". Pochi minuti dopo e' arrivato un secondo messaggio: "Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai".

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi d'urgenza su richiesta di Usa, Corea del Sud e Giappone "sulle minacce a pace e stabilità" dopo il lancio del per missile. Lo riporta l'agenzia Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul.

Il vettore ha volato per circa 2.700 chilometri, ha raggiunto un'altezza massima di 550 chilometri, ha sorvolato il Giappone ed e' finito nel Pacifico al largo di Hokkaido. Il presidente Donald Trump e il premier nipponico Shinzo Abe hanno avuto una telefonata sulla vicenda, convenendo di tenere viva la pressione su Pyongyang. 

In risposta la Corea del Sud ha tenuto manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale: il portavoce presidenziale Park Su-hyun ha detto che il direttore della sicurezza nazionale Chung Eui-yong ha avuto un colloquio con la controparte americana H.R. McMaster sull'ultima "provocazione" del Nord.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha confermato che il missile lanciato dalla Corea del Nord ha sorvolato lo spazio aereo giapponese, all'altezza dell'isola di Hokkaido, ed è poi caduto in mare spezzandosi in tre parti. La tv pubblica giapponese ha anche riferito che non ci sono segni di danni sul territorio giapponese. Abe ha dichiarato che farà il massimo sforzo per proteggere la popolazione del Giappone.

"Il lancio del missile nord coreano sul territorio giapponese è un atto di un'estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell'intera regione", ha detto Abe, garantendo la piena cooperazione militare con gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Dopo un colloquio telefonico con il presidente Usa Donald Trump, Abe ha spiegato che adesso non è il momento opportuno per il dialogo, ma non si può allentare in nessun modo la pressione sul regime di Pyongyang. I due leader hanno inoltre concordato sull'importanza della Russia e della Cina nella questione diplomatica nordcoreana. In un incontro separato con la stampa il ministro degli Esteri nipponico Taro Kono ha definito la scelta del lancio del missile nordcoreano a sud della costa dell'Hokkaido come una decisione opportunistica per la Corea del Nord. Un razzo sull'isola di Guam, secondo Kano avrebbe provocato reazioni molto più gravose per Pyongyang da parte degli Stati Uniti.

La Cina critica il lancio del missile balistico della Corea del Nord, finito nel Pacifico dopo il sorvolo del Giappone, ma invita le parti all'"autocontrollo" mettendo in guardia che l'inasprimento del pressing su Pyongyang "non risolverà fondamentalmente il problema". Pechino "s'oppone" alle mosse del Nord in violazione delle risoluzioni dell'Onu, ha affermato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri. "La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati".

"E' chiaro a tutti che l'opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita". Così il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov a Ria Novosti. "Maggiori sanzioni - ha aggiunto - non risolveranno il problema". "Ora l'Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza".

Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono a tre giorni fa quando, nella notte tra venerdì e sabato in Europa (sabato mattina a Pyongyang) tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell'arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri.


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