La città di Celestino contro la pena di morte

10 Ottobre 2007   12:59  
In qualità di rappresentanti delle future generazioni, sono stati gli studenti delle scuole aquilane i veri protagonisti e destinatari del consiglio comunale straordinario convocato in occasione della "Prima giornata europea contro la pena di morte", alla presenza del presidente della regione Ottaviano Del Turco, e su iniziativa del circolo radicale Ignazio Silone L´aquila ha così inteso ribadire la sua identità di città della pace e del perdono. Nel mondo sono ancora 108 i paesi in cui è in vigore la pena di morte, il triste primato va alla Cina, con 1000 esecuzioni delle 8mila totali eseguite nel 2006. Dati allarmanti vengono da Iran, Pakistan, Sudan e dall´Iraq: a Baghdad infatti sono finite nel braccia della morte 270 persone e almeno 100 sono state giustiziate. Gli Stati Uniti non hanno in materia nulla da insegnare alle dittature e agli stati-canaglia: nel 2006 il boia è entrato in azione 53 volte e 3200 persone si trovano nel braccio della morte. Bastano le parole o le azioni simboliche della politica e degli individui per cambiare il mondo, per cancellare dalla storia la pena di morte? Forse si: le parole e la lotta di Dominique Green, ne sono un esempio. Dominique, ragazzo afro-americano dei sobborghi di Houston, era stato accusato all´eta di diciotto anni di un omicidio avvenuto durante una rapina. Difeso da un avvocato d’ufficio che ha presentato oltre la scadenza i documenti che potevano servire in sua difesa, è stato condannato a morte. Dopo nove anni trascorsi nel braccio della morte, è stato giustiziato nell´ottobre del 2004. Scrive Dominque poco prima di essere ucciso dal boia "Nel braccio della morte ho imparato a diventare un uomo, io che sono stato intrappolato fra le mura di questa prigione quando ero un ragazzo. Nel braccio della morte ci sono persone buone e intelligenti, ma molte di loro non hanno mai avuto nessuna possibilità nella vita. Guardate me, la mia vita stava solo cominciando ed è finita per una menzogna". Feroci assassini come l´ex-dittatore cileno Augusto Pinochet, giova ricordarlo, sono morti di vecchiaia nel loro letto. Qualcosa sta però cambiando nel mondo. Grazie all´azione delle associazioni per i diritti civili, e della Comunità Europea, nel 2007 sono saliti a 132 i Paesi che hanno deciso di abolire o sospendere la pena di morte. La Russia si è formalmente impegnata ad abolirla, e in molti altri paesi si è finalmente acceso il dibattito. Un buon argomento a favore della moratoria, oltre a quelli morali e giuridici, è che la pena di morte non è per nulla efficace come deterrente contro i reati, ma anzi le statistiche dicono il contrario: dove lo Stato uccide, la violenza aumenta. Ora il passaggio politico fondamentale è quello di redigere e proporre alla prossima assemblea generale dell´Onu, la risoluzione sulla moratoria universale della pena capitale. Nel servizio interviste al sindaco dell´Aquila Massimo Cialente, al presidente della Regione Ottaviano Del Turco, al radicale Gino Antognetti Filippo Tronca

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