La corsa del Lupin pescarese finisce in faccia a un parabrezza

Arrestato il ladro del supermercato Tigre

19 Maggio 2010   10:03  

Il Lupin di noialtri alla fine ha fatto una fine molto meno gloriosa del leggendario ladro più amato dai bambini.
La corsa di Arsenio Ciampoli, il pescarese di 46 anni, è finita in faccia - è proprio il caso di dirlo - al parabrezza di una gazzella.
Dopo la tentata rapina al supermercato Tigre di via Battisti, il ladruncolo è stato acciuffato a pochissima distanza dal negozio, dopo aver dato in escandescenza dentro e fuori, ed essere finito con una testata contro il lunoto posteriore della vettura dell'Arma riducendo il vetro in mille pezzi.
Di corsa in ospedale, quindi, per una medicazione, ma subito dopo si sono spalancate le porte del carcere.
Ciampoli dovrà rispondere di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento aggravato e porto ingiustificato di coltello di genere proibito.
Il Lupin pescarese ha in pochi minuti collezionato una serie di reati, con le peripezie che l’uomo ha compiuto dentro al supermercato, dove è entrato verso le 17 indossando a rovescio un giubbino nero, che poi durante la fuga ha rimesso nel verso giusto, sperando di non essere riconosciuto. Fra gli scaffali ha trafugato un paio di scarpe e un pezzo di formaggio e li ha infilati nei vestiti. L'astuto "travestimento" non gli ha consentito tuttavia di mimetizzarsi a dovere, e un addetto del Tigre e il direttore del supermercato hanno preso immediatamente il telefono per comporre il 112 e chiedere l’intervento dei militari, in modo da bloccare il ladro e recuperare la refurtiva. Ma anche l'azione dei due non è passata inosservata all'astuto ladro, che per fermare la telefonata ha estratto un coltello da campeggio dalla tasca e ha alzato il braccio per sferrare una coltellata, ma è stato bloccato proprio in quell’istante da un altro dipendente, che ha evitato che l’arma raggiungesse l’obiettivo.

A quel punto è scattata la fuga, ma i carabinieri lo hanno rintracciato in via Quarto dei Mille , dove due militari in borghese a bordo di un’auto civetta del Nucleo Operativo e Radiomobile lo hanno notato, fermato e perquisito e lo hanno fatto sistemare sul sedile posteriore dell’auto di servizio. Ma appena uno dei carabinieri ha toccato il coltello che Ciampoli aveva ancora addosso l’uomo ha dato in escandescenze: ha cominciato a dimenarsi e ha battuto violentemente la testa contro il lunotto dell'auto.

 


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