La politica del doppio forno volge al termine? L'Udc a un bivio

10 Ottobre 2011   14:59  

Ago della bilancia o salto della quaglia? E se così fosse, da quale lato salterà l’UDC, nel momento in cui bisognerà decidere da che parte stare? Destra o sinistra pari non sono, per quanto talvolta possa sembrare che si somiglino. A sparigliare le carte, già confuse nella diversa collocazione nazionale e regionale, è arrivata la dichiarazione di Rodolfo de Laurentis, suonata come apertura al centro sinistra, e da questo accolta con inusitata soddisfazione.

Nulla di strano, si dirà, se un partito che a livello nazionale si colloca in saldissima opposizione al governo Berlusconi, critica l’operato del centro destra anche a livello regionale. E infatti, non ci sarebbe nulla da eccepire, se di eccipiente non ci fosse già l’anomalia dello stesso partito, che nell’aula grande siede da una parte e in quella piccola dall’altra. Ma è vero, qualche malumore si registrava già da tempo; il partito, in Abruzzo, è finito prima in osservazione come si fa con i sospetti malati, e poi commissariato. Commissariamento troppo somigliante ad una richiesta di separazione fra il deputato nazionale Rodolfo De Laurentis, ferocemente critico verso la presidenza Chiodi, e l’ex segretario regionale, oggi “solo” presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. Ecco, la provincia. Anzi, le province: due, quelle di Pescara e Chieti; è proprio lì che i malumori diventano problemi, nati con l’avvento di Fini, covati sotto poltrone da assessore e infine esplosi al momento delle verifiche politiche. Riassumendo: il PDL sta da una parte, il FLI dall’altra, e ambedue continuano a guardarsi in cagnesco. L’UDC è opposta a Chiodi in regione, però col Pdl veleggia d’amore e d’accordo – beh, più o meno - nei comuni e nelle province amministrate. Ora, dopo le esternazioni di De Laurentis, allettata da sirene di varia natura politica, l’Udc potrebbe trovarsi presto a dover prendere una posizione, una e una sola, possibilmente la stessa, tanto in Parlamento quanto in regione. Oppure far recapitare agli elettori, oltre alle schede elettorali, anche una cartina geografica, per consentire loro di capire in quale parte del proprio territorio potranno rintracciare Casini. Nel senso di Pierferdinando.

Marina Moretti


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