Lanciano, sindacati polizia denunciano: carcere di Villa Stanazzo ai limiti della realtà

04 Ottobre 2011   10:41  

"È con profonda amarezza che diamo notizia degli ultimi sviluppi di quella che appare ormai come una vera e propria saga, la saga del carcere di Lanciano. È da diverso tempo che siamo costretti ad informare gli organi di stampa di ciò che la Polizia Penitenziaria in servizio nel Carcere di Villa Stanazzo è costretta, suo malgrado, a subire". La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali Sappe, Fsa-Cnpp, Cgil, Uil, Ugl, Osapp, Sinappe.

"Questa volta però i nostri più deleteri presagi si sono purtroppo concretizzati e solo l’eterna abnegazione ed il senso del dovere hanno evitato conseguenze peggiori.

Durante l’ultimo semestre - si legge ancora nella nota - la Polizia Penitenziaria è riuscita ad individuare e sequestrare un notevole quantitativo di stupefacenti che dall’esterno, per mano dei familiari dei ristretti, fluiva all’interno dell’istituto; sempre la solerzia degli agenti ha consentito, nonostante l’esiguità dei controlli dovuta alla carenza di uomini, di rinvenire all’interno dell’istituto ben 2 telefoni cellulari ed alcune sim card; in un’altra occasione, grazie alla scaltrezza ed all’occhio sempre vigile degli agenti è stato rinvenuto un coltello tascabile occultato in una presa d’aria, in attesa di chissà quale occasione; come meritevole d’elogio è quel collega che ha sventato in extremis un tentativo d’evasione, tentativo con protagonista un detenuto che approfittando della diminuita vigilanza ha cercato di guadagnare la libertà nientemeno cercando di uscire dall’ingresso principale dell’istituto; semmai ne avessimo sentito il bisogno sul finire dell’estate è stata rinvenuta all’interno di una cella, invero in maniera fortuita, una riproduzione di pistola del tutto simile all’originale per peso e fattezze, costruita sapientemente con sapone e poi verniciata con lucido da scarpe, talmente ben fatta che avrebbe tratto in inganno chiunque si fosse trovato nell’ipotetico raggio di tiro.

Immaginate voi per quali scopi si poteva prestare tale oggetto nelle mani di un detenuto.

Per quanto ci riguarda, a questo punto della storia, il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Lanciano e le OO. SS., che da tempo invocavano un aiuto mai arrivato, avevano già dimostrato di non aver mai sopravvalutato le criticità e di non aver mai gridato 'al lupo al lupo' come invece si è cercato in tutti i modi ed a vari livelli di sostenere.

E invece non finisce qui perché è nuovamente la Polizia Penitenziaria che si è trovata a svolgere una lunga indagine interna, frutto d’iniziativa personale e lunga soprattutto perche svolta nei ritagli di tempo, che ha consentito di svelare l’esistenza di un intreccio amoroso in essere tra due detenuti ed altrettanti appartenenti all’area sanitaria; inutile descrivere le implicazioni che una complicità di questo tipo porta sulla sicurezza di un istituto penitenziario.

Stanchi ma non demotivati - concludono i sindacati di Polizia penitenziaria - abbiamo quindi chiesto un’incontro urgente con il nuovo provveditore, dott. ssa Bruna Brunetti, nella speranza che stavolta, alla luce dei fatti riferiti, l’incontro abbia esiti diversi da quelli cui siamo stati abituati in passato, consci che leggendo queste righe saranno in molti a ripensare alle richieste d’intervento di quello sparuto gruppo di sindacalisti, richieste che, puntualmente, erano seguite da chilometriche spiegazioni e rassicurazioni sulla totale infondatezza delle loro preoccupazioni".


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