Le Regioni si ribellano ai burocrati liberisti di Bruxelles: ''Il patto di Stabilità ci uccide''

16 Maggio 2013   16:03  

Le Regioni italiane si ribellano alle ottuse e fallimentari poltiche di austerity e risanamento concepite ed imposte dai  burocrati liberisti di Bruxelles.

I governatori di Lazio e Puglia, rispettivamente Nicola Zingaretti e Nichi Vendola, hanno pertanto chiesto al governo, nel corso di una conferenza stampa congiunta, di rivedere i vincoli che il patto mette alle possibilità di spesa degli enti locali.

I due governatori hanno parlato anche a nome di Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, e di Luca Zaia, presidente del Veneto. Si tratta quindi di un'asse bipartisan, che da oggi darà via a una campagna di informazione e mobilitazione.

Dai dati presentati nel corso della conferenza stampa, si evince che dal 2007 a oggi il patto di stabilità per le regioni a statuto ordinario ha ridotto le possibilità di spesa dal limite di 35,3 miliardi del 2007 ai 20,1 del 2013, per un taglio di 15,2 miliardi, circa il 45% in meno.

Si è passati così da una spesa procapite di 836 euro ad una di 390, in un contesto economico che vede sette trimestri consecutivi di recessione.

"Siamo di fronte ad una condanna a morte - ha esordito il governatore della Puglia Nichi Vendola - il cappio al collo si è stretto sempre di più e siamo al punto in cui l'osso si sta spezzando.

Non possiamo sopravvivere. Bisogna avere il coraggio di dire la verità: l'Europa ha usato la medicina sbagliata, la sofferenza di oggi è figlia delle risposte errate date alla crisi del 2008, ovvero il blocco della spesa".

Per il governatore pugliese, "il governo non può scodellare la minestra, non può inventare risorse che non ci sono. Le politiche depressive minacciano la democrazia e non possono essere contestate in chiave sentimentale e poi essere lasciate intatte. L'Europa ha imboccato, così, la strada della propria dissoluzione".

Rincara la dose il governatore del Lazio Zingaretti: "Le politiche di rigore e i tagli lineari sono state ricette che stanno uccidendo l'Italia e colpendo in maniera non corretta chi nei livelli di governo locale ha provato a realizzare buone pratiche di spesa pubblica quando ero in Provincia di Roma avevamo 300 milioni di euro bloccati dal patto, e non riuscivamo a pagare le fatture. Una situazione delirante in cui il patrimonio era bloccato".

Del resto solo in Puglia, a causa del Patto di stabilità, si è passati da una spesa di 724 euro pro capite nel 2007 a 328 euro per quest'anno (-55%) e nel Lazio il taglio è stato addirittura del 64%: da 1016 euro del 2007 a sole 354 euro del 2013.

Le miopi politiche economiche imposte dalle troike non stanno strangolando solo le Regioni italiane, ma anche interi Paesi.

I dati pubblicati da Eurostat non lasciano dubbi sulgi effetti delle politiche di austerity.

GRECIA: Per la media dell’Unione valutaria il Pil ha segnato un meno 1% su base annua, in Grecia la portata della recessione viene evidenziata da un pesante meno 5,3%, che comunque rappresenta una attenuazione della caduta rispetto al meno 5,7% registrato nel quarto trimestre 2012 e al meno 6,7% del terzo.

PORTOGALLO In Portogallo ci sono anche i dati sulla variazione congiunturale del Pil: in questo caso un miglioramento ci sta, con un meno 0,3% dai tre mesi precedenti a fronte del meno 1,8% segnato a fine 2012. Ma tenuto conto che comunque continua ad essere una contrazione, il miglioramento viene offuscato dalla dinamica annua, che invece ha segnato un lieve peggioramento al meno 3,9% dal meno 3,8 per cento del trimestre precedente. Un andamento che potrebbe riflettere l’effetto trascinamento della bassa performance segnata sul finale d’anno.

CIPRO: A Cipro intanto il Pil ha segnato un pesante meno 1,3% dai tre mesi precedenti, il dato peggiore di tutta l’area euro dopo il già grave meno 1,2 per cento del quarto trimestre 2012. Nel confronto su base annua, l’ultimo dei paesi beneficiari di un “salvataggio” Ue vede la dinamica peggiorare al meno 4,1% dal meno 3,4% di tre mesi prima .

SPAGNA Crisi anche per la Spagna, che ha ricevuto un sostegno parziale, limitato al comparto bancario dai partner europei. Il Pil è calato dello 0,5 % rispetto ai tre mesi precedenti, dopo un meno 0,8% a fine 2012, e ha segnato un meno 2% su base annua dopo il meno 1,9% del trimestre antecedente.  

 


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