Le aliquote dell'Imu a Pescara

13 Giugno 2012   19:44  

“Imu al 7,6 per mille per le abitazioni date in comodato d’uso gratuito dai padri ai figli, e aliquota agevolata, in corso di elaborazione, per gli altri immobili strumentali all’Ici, ovvero per le seconde abitazioni utilizzate come studi professionali, al pari dei negozi usati per attività artigianali. Sono le due misure che la maggioranza di governo di centro-destra sta mettendo a punto per venire incontro, quanto più possibile, alle esigenze della città, ribadendo, per l’ennesima volta, che l’Imu non è un’imposta, ma un’imposizione, un obbligo che nessuno ha voluto. E lo ha capito finalmente anche il Governo che ha annunciato che dal 2013 la quota oggi destinata allo Stato, il 3,8 per mille, non sarà più dovuta, consentendo alle amministrazioni di tagliare drasticamente la gabella”. Lo ha annunciato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per aggiornare la città circa le ultime misure frutto di due riunioni di maggioranza, la prima svoltasi nella serata di ieri, la seconda oggi alle 14.

“La maggioranza – ha spiegato Filippello – si è riunita ieri al fine di cercare di trovare soluzioni che vadano a migliorare alcune posizioni venendo incontro ad alcune categorie e stiamo tentando di trovare provvedimenti che riescano ad alleggerire il carico fiscale per gli immobili diversi dalle abitazioni principali. Cominciamo col dire che il Comune di Pescara ha fatto una scelta chiara, ossia quella di non ritoccare l’aliquota dell’Irpef comunale, a differenza di quanto fatto da molti altri Comuni dove oggi l’Irpef è arrivata allo 0,8 per cento, mentre a Pescara è ferma allo 0,49 per cento con esenzione per redditi fino a 15mila 50 euro, una misura che ci pregiudica almeno 4milioni e mezzo di entrate; poi non abbiamo ritoccato la Tarsu  congelata da anni e che oggi ci garantisce la copertura dell’88-89 per cento del servizio grazie alla lotta all’evasione permettendoci di non aumentare la tassa. Con le due operazioni parliamo dunque di minori entrate per 4milioni e mezzo di euro e per 7milioni e mezzo di euro. Ora veniamo all’Imu – ha proseguito l’assessore Filippello -: a Pescara abbiamo fissato il 4 per mille per le prime abitazioni e l’agevolazione del 3 per mille per chi ha contratto un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale con categoria da A2 ad A5, non abbia redditi superiori a 30mila euro e non sia proprietario di altri immobili. Facendo la media oggi a Pescara abbiamo l’aliquota più bassa d’Italia. Per l’Imu relativa agli immobili diversi dall’abitazione principale ci sono effettivamente tante difficoltà perché anche per noi l’Imu è un’imposizione e il Governo ne ha preso atto e nell’ultima riunione con l’Anci ha annunciato che dall’anno prossimo l’Imu andrà versata interamente ai Comuni non più allo Stato che oggi incassa il 3,8 per mille. E cosa accadrà se il Governo manterrà l’impegno? Accadrà che le aliquote sicuramente diminuiranno, ed è la conferma che è stato fatto un errore di valutazione al quale oggi, purtroppo, non ci possiamo sottrarre. Nonostante questo stiamo cercando ogni agevolazione utile per le aliquote ordinarie: per le seconde abitazioni abbiamo previsto il 10,6 per mille, ma con aliquota agevolata al 7,6 per mille per gli immobili locati con contratto a canone concordato, per gli immobili strumentali di artigiani e commercianti che abbiano attività e residenza a Pescara e nella riunione di maggioranza di ieri abbiamo deciso di concedere l’aliquota agevolata a coloro che danno in comodato d’uso gratuito ai propri figli una casa, che quindi pagheranno il 7,6 per mille, possibilità offerta anche da alcuni chiarimenti della norma. Infine – ha ancora detto l’assessore Filippello – stiamo valutando un’ulteriore aliquota agevolata per disciplinare gli immobili strumentali dell’Ici, ovvero le seconde abitazioni utilizzate dai proprietari come sede del proprio studio professionale. La maggioranza può garantire di aver fatto ogni sforzo possibile per ridurre al minimo le aliquote. Consideriamo che oggi saranno circa 4mila le famiglie di Pescara a beneficiare dell’aliquota ridotta del 3 per mille, e circa 8mila quelle che pagheranno l’aliquota agevolata per un contratto a canone concordato, garantendo un incasso di 18mila euro allo Stato e 34milioni e mezzo di euro al Comune”. Intanto dopo la riunione di maggioranza del pomeriggio, è stata confermata l’aliquota del 6,8 per mille per le case Ater. Alle 16.30 è ripresa la seduta del Consiglio comunale con l’esame in aula degli emendamenti del Pd, sinora tutti bocciati.

 


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