Le carriole...scarriolate

02 Settembre 2010   09:37  

Durante il corteo della Perdonanza, è andato in onda l'ennesimo mini (sempre più mini) show del cosiddetto "popolo delle carriole".

A fare da gran cassa le solite tv sedicenti "senza bavaglio": Rainews 24 e Rai 3, che hanno passato "tout court" la notizia della "contestazione" al Governo ed al sindaco Cialente, reo di aver invitato il sottosegretario Gianni Letta ( ma chi avrebbe dovuto invitare ?! La Guzzanti ?! n.d.r.).

Nei drammi, ed il terremoto è stato, è, e sarà un dramma, ci vuole comprensione, per carità...Ma a tutto c'è un limite: e le carriole il limite ormai lo hanno  abbondantemente superato.

Si può riconoscere l'originalità della prima manifestazione delle carriole, quando si sollevò con forza il problema delle macerie in centro storico...anche se i fatti vanno ben ricordati: non fu il governo a non voler rimuovere le macerie, bensì il comune a voler cercare di fare un "affaire" in proprio, attraverso la sciagurata delibera dell'assessore Moroni, poi ritirata in fretta e furia dopo le denunce del capogruppo Pdl in regione, Giuliante.

Le carriole, con un mix di radical-chic + antagonismo, continuano a vedere ormai ovunque, come accecati Don Chisciotte, fantomatiche "zone rosse" da sfondare, confondendo militari di turno ed i vigili urbani con la polizia "cilena"di pinochettiana memoria; al posto della Curia vedono l'Opus Dei e le trame nere vaticane, se parla il vescovo lo scambiano per un nuovo Marcinkus.

Vogliono un clima avvelenato, questo è il loro vero unico obiettivo: e qualcuno magari spera di cavalcarci l'onda fino alle prossime elezioni comunali.

Colpisce la presunzione etico-ideologica di questo cosiddetto popolo delle carriole: solo loro sono i "puri"; solo loro "non ridevano"; solo loro "rivogliono il centro storico".

E' l' antica presunzione di superiorità morale di matrice marxista, che spesso rigurgita in diverse forme attualizzate: un filo rosso che in città ha diversi adepti, compresa buona parte della classe dirigente, culturalmente di matrice 68ottina.

E' grave tuttavia che una parte istituzionale continui a "collateralizzare" con le carriole: Stefania Pezzopane le giustifica, l'On. Lolli preferisce non sfilare vicino a Letta, preferendo camuffarsi nelle retrovie del corteo Perdonanza, per ricevere gli applausi del popol(in)o scarriolante.

Se la mini-minoranza (dis)-organizzata riesce a far passare messaggi distorti, è colpa anche della debolezza della politica locale.

Cialente un giorno è Sindaco barricadero al fianco della "Gloriosa Revoluciòn Carriolista", un altro fa il Vicecommissario di governo: una schizofrenia di ruolo, che non giova.

Il vero popolo aquilano sono gli aquilani: quelli che hanno già riattivato 11mila cantieri, quelli che in 30 mila hanno affollato i concerti della Perdonanza, quelli che alla riapertura di settembre accompagneranno i propri figli a scuola ogni mattina, quelli che tutti i giorni si recano al posto di lavoro.

E per fortuna che la maggioranza silenziosa aquilana non si fa (s)carriolare dalla minuscola minoranza rumorosa delle carriole.

Vincenzo Calvisi

vincenzo.calvisi@libero.it

 


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