Le macerie rivelano: in un volume la storia antichissima che riemerge sotto le ferite dell'Aquila

03 Marzo 2012   10:47  

«La quantità e l’importanza dei ritrovamenti che via via vengono effettuati ci hanno spinto ad andare avanti nell'iniziativa editoriale intrapresa lo scorso anno, per informare l’opinione pubblica.

I “Quaderni di Archeologia” hanno l’obiettivo di instaurare un filo diretto con la gente per informare, aggiornare e dialogare».

Lo ha detto il Vice Commissario delegato per la Tutela dei Beni culturali, Luciano Marchetti, intervenendo alla presentazione del secondo volume dei quaderni di archeologia denominati “Le macerie rivelano”.

Il volume, curato dall’ufficio del vice Commissario Marchetti, presenta ritrovamenti inediti e recuperi di opere sconosciute della Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio e frammenti di un rosone della vicina chiesa di Santa Giusta, tornati alla luce durante i lavori di messa in sicurezza e di rimozione delle macerie.

«Novità rilevante, nel panorama archeologico e storico, riveste - ha sottolineato l’archeologo Vincenzo Torrieri - il rinvenimento di tre sepolture “terragne” infantili nel sub-strato della Cattedrale, collocabili tra la fine dell’età del Ferro e la romanizzazione.

La scoperta documenta attività insediamentali pre-urbane, gestione e pianificazione del territorio molto antiche di cui, peraltro, abbiamo viva testimonianza nelle possenti strutture in opera poligonale di via Tancredi da Pentina, sul Piazzale della Stazione, riprese e inglobate nelle Mura del Castello di Acquili».

Il Soprintendente per i Beni Archeologici per l'Abruzzo, Andrea Pessina, ha sottolineato come ancora una volta i reperti, frammenti di microstoria, permettano di correggere e integrare la storia del passato.

Per lo storico d'arte Antonella Lopardi si deve tendere ad un recupero che miri a restituire all'Aquila la sua vocazione: bellezza e cultura. Il volume presentato oggi comprende la descrizione dei lavori di rimozione delle macerie e delle modalità utilizzate per il reperimento e recupero degli elementi architettonici inediti, l’analisi descrittiva e tipologica degli elementi con proposta cronologica e inquadramento storico, l’aggiornamento del catalogo dei reperti pubblicati nel primo volume “Le macerie rivelano” dedicato agli elementi architettonici inediti rinvenuti all’Aquila nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio e nella chiesa di Santa Maria Paganica ed esposti in una mostra allestita nel 2010 presso la sede di Palazzo Silone.

Il secondo Quaderno comprende le schede di settantasei elementi scultoreo-architettonici inediti, scelti fra più di seicento rinvenuti nella sola Cattedrale aquilana, oltre alla scheda relativa ai frammenti appartenenti ad un rosone obliterato nelle murature della chiesa di Santa Giusta.


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