Le recensioni di 'Avatar' e 'La prima cosa bella'

Speciale cinema

23 Gennaio 2010   11:41  

Avatar

Regia: James Cameron
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Michelle Rodriguez,  Giovanni Ribisi, Joel Moore, CCH Pounder, Wes Studi, Laz Alonso, Peter Mensah, Matt Gerald, Scott Lawrence, Sean Moran, Dileep Rao, Julene Renee, Jacob Tomuri, Noli McCool, Peter Dillon, Kevin Dorman, Dean Knowsley, Sean Anthony Moran, Amy Clover, Sean Patrick Murphy, James Pitt.
Genere: Fantascienza
Durata: 162 minuti
Voto: OOO 1/2

Jake Sully è un ex Marine costretto a vivere su una sedia a rotelle. Nonostante la disabilità fisica, nel cuore Jake è rimasto un combattente. Viene arruolato e, dopo un viaggio di alcuni anni luce, raggiunge l’avamposto degli umani su Pandora, dove un consorzio di aziende è impegnato nell’estrazione di un raro minerale, indispensabile per risolvere la crisi energetica sulla Terra. Poiché l’atmosfera di Pandora è tossica, è stato sviluppato il Programma Avatar, che permette di collegare la coscienza umana a un avatar, cioè un corpo biologico guidato a distanza, in grado di sopravvivere all’atmosfera letale
del pianeta. Questi avatar sono ibridi geneticamente modificati in cui il DNA umano è stato mescolato con quello della popolazione indigena di Pandora: i Na’vi. Rinato nel corpo di un avatar, Jake può camminare di nuovo e dare inizio alla missione che gli è stata assegnata: infiltrarsi nel mondo dei Naʹvi, che sono diventati un serio ostacolo per le attività estrattive del prezioso minerale. Ma una bellissima donna Naʹvi, Neytiri, gli salva la vita e questo cambia tutto.
Avatar è il primo film 'epico' di nuova generazione, dove si affrontano i temi classici del genere come amore, guerra, vita e morte. La trama, parliamoci chiaro, è praticamente speculare a quella della Pocahontas di disneyana memoria: il bel Jake è il solito colono americano, il quale si innamorerà dell' affascinante indigena di turno, capace di rubargli il cuore e stravolgere tutte le sue convinzioni. Ma siccome James Cameron è ingordo di natura, butta altra carne al fuoco parlandoci della stupidità di tutte le guerre, nate dall'avidita dell'uomo, in particolare quello statunitense, convinto di essere depositario della modernità. Quella del petrolio (qui simboleggiato da un prezioso minerale), è solo una banale scusa per imporre i propri modelli di vita. Presunzione di una nazione ormai incapace di raffrontarsi con il 'diverso', preferendo la forza al dialogo. Il marines, il soldato simbolo della prepotenza, diventa qui strumento di comunicazione di due popoli così distanti tra loro, avvicinabili solo se ognuno si svuotasse del proprio ego, diventando come una coppa vuota pronta ad essere riempita.
Dopo Titanic, il regista è rimasto fermo per ben 12 anni, assenza necessaria per realizzare un sogno nel cassetto rimasto lì da troppo tempo. Un sogno chiamato Avatar. Se la storia in sè non è nulla di trascendentale (una minestrina riscaldata), il modo in cui essa è raccontata è assolutamente spettacolare. cameron è il primo cineasta ad avere compreso la reale ragione per cui è utile il 3D: far entrare lo spettatore nel film. Il pubblico viene infatti catapultato in un mondo parallelo al nostro, così artefatto eppure tanto reale. La telecamera è sempre molto vicina ai protagonisti, quasi come se fosse il punto di vista di un altro Na'vi. Jake non viene quasi mai abbandonato dall'occhio del narratore, pronto a distanziarsi solo se la prospettiva diventa migliore. Il campo si allarga  al cospetto di meravigliosi paesaggi, oppure davanti alle celebrazioni cultisitiche degli abitanti locali. La sensazione è che Cameron abbia, volutamente, tralsciato l'aspetto narrativo per dedicarsi anima e corpo alle immagini. Se con Terminator aveva iniziato un nuovo percorso stilistico, è lui stesso a chiuderlo con Avatar. Da non perdere.

 

La prima cosa bella

Regia: Paolo Virzì
Cast: Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Marco Messeri,  Aurora Frasca, Giacomo Bibbiani, Giulia Burgalassi, Francesco Rapalino, Isabella Cecchi, Sergio Albelli, Fabrizia Sacchi, Dario Ballantini, Paolo Ruffini, Emanuele Barresi, Fabrizio Brandi, Michele Crestacci, Bobo Rondelli, Paolo Giommarelli, Giorgio Algranti, Riccardo Bianchi, Giacomo Bibiani
Genere: Commedia
Durata: 116 minuti
Voto: OOO 1/2

Anna Nigiotti nel Settantuno era una giovane e bellissima mamma proclamata Miss del più popolare stabilimento balneare di Livorno, ignara di suscitare le attenzioni maliziose della popolazione maschile, i sospetti rabbiosi del marito Mario e la vergogna del primogenito Bruno. Oggi, ricoverata alle cure palliative, Anna sbalordisce i medici con la sua irresistibile e contagiosa vitalità e fa innamorare i degenti terminali. Bruno invece, ha ormai tagliato i ponti con la sua città, la sua famiglia, il suo passato. Insegna senza entusiasmo in un Istituto Alberghiero e conduce un’esistenza
cocciutamente anaffettiva. Ma la sorella Valeria lo convince a venire a salutare la madre per l’ultima volta, e Bruno torna malvolentieri a Livorno. L’incontro, dopo tanti anni, con quella mamma
esplosiva, ancora bella e vivacissima, che a dispetto delle prognosi mediche sembra non aver nessuna intenzione di morire, costringe Bruno a rievocare le vicissitudini familiari che
aveva voluto a tutti i costi dimenticare.
Una mamma così bella, presente e, perchè no, frivola è difficile da sopportare, soprattutto se sei il figlio ed hai sentito dire sul suo conto tutte le peggiori malignità. Per questo Bruno, un mediocre insegnante, di lei non ha voluto più saperne nulla. Fuggito in una fredda Milano, vive la vita da spettatore imparziale, cercando di anestetizzare i traumi del passato con alcool e droghe. La madre, invece, le botte della vita le ha incassate tutte con il sorriso sulla faccia, guardando sempre l'aspetto positivo. Per questo a volte sembra un'oca, una bambolina finita in mani di adulti che non hanno saputo coglierne la vera bellezza, di certo non quella esteriore. Per questo scombussolato quarantenne, la malattia della madre diventa un confronto con sè stesso da cui non può scappare. La vitalità della genetrice è, forse, la miglior cura per il vero morente, ovvero lui. Vedere l'allegria della madre sull'orlo del baratro, gli è utile per capire quanto ogni ricordo, anche se ha lasciato ferite ancora aperte, sia un dono da conservare gelosamente. Forse quelle fanciullesche risate, a volte amare, sono la prima cosa bella di una vita incapace di donare altro. Quella madre, così velocemente ripudiata, ha insegnato ai figli il segreto di un'esistenza davvero piena: ridete, anche quando sarebbe molto più comodo piangere.
Paolo Virzì torna nei luoghi di Ovosodo, la natìa Livorno sempre fonte di grande ispirazione. Il regista firma una pellicola, ricalcando lo stile di Anna, piena di risate amare sull'onda dei ricordi, come nella migliore tradizione della commedia all'italiana. Un film amarcord raccontato con passione, grazie ad una sceneggiatura solida e ad un gruppo di attori che vivono i propri personaggi più che interpretarli. Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti e Claudia Pandolfi, tutti romani doc, non sfigurano, in quanto a dialetto, nel confronto con toscani puro sangue come Stefania Sandrelli, il redivivo Marco Messeri ed un sorprendente Paolo Ruffini. Più che i singoli conta il gruppo, è la regola fondamentale dei film corali, ed allora ecco che ognuno dei personaggi contribuisce a rendere il complesso armonioso. Il vero talento di Virzi sta proprio nella bravura nel dirigere le maestranze, nel rendere speciale il racconto della vita di tutti i giorni. Un film piccolo, reso al meglio delle possibilità. 

 

Francesco Balzano

GUARDA IL TRAILER DI "AVATAR" SU YOUTUBE

GUARDA IL TRAILER DE "LA PRIMA COSA BELLA" SU YOUTUBE


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore