Legambiente ai Comuni: "Non svendete le spiagge"

10 Maggio 2011   15:24  

"Rinunciate alla svendita delle spiagge per difendere il turismo di qualita'". E' la richiesta di Legambiente ai comuni che hanno conquistato le Bandiere Blu 2011 della Fondazione per l'educazione ambientale (Fee), per cercare di contrastare gli effetti del recente Dl Sviluppo.

L'associazione invita cosi' gli amministratori dei comuni costieri a firmare un appello sul proprio sito (www.legambiente.it) per impedire la "svendita" delle spiagge che, di fatto, si profila con l'attuazione del Decreto Sviluppo che all'art. 3 prevede la concessione dell'area demaniale ai privati per 90 anni.

"Chiediamo ai Comuni di prendere una posizione forte - ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Sebastiano Venneri - e di stare davvero dalla parte del turismo di qualita', quello che oltre all'acqua pulita e servizi efficienti guarda con attenzione alle risorse naturali e al paesaggio, pianificando correttamente lo sviluppo del territorio in modo da migliorare le condizioni di soggiorno per tutti i turisti e non solo. Il decreto del governo invece - ha proseguito Venneri - va esattamente nella direzione opposta poiche' salvaguarda solo l'interesse dei gestori degli stabilimenti e degli speculatori edilizi senza portare alcun beneficio a residenti e vacanzieri, che con l'attuazione di questa legge troveranno presto di fronte ad accessi al mare negati se non a pagamento e a spiagge blindate e piu' care".

Legambiente ricorda, infatti, che con questo decreto le spiagge verrebbero concesse per un tempo lunghissimo senza alcuna gara o controllo e che attraverso il diritto di superficie si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto cio' senza che i Ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente siano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni, parche' a gestire il tutto sarebbe l'Agenzia del Demanio, con Regione e Comune che si spartirebbero gli introiti. "Il paesaggio costiero rappresenta un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti gli italiani. Le spiagge e le coste devono essere accessibili e fruibili da tutti i cittadini e non possono essere cedute ai privati in cambio di pochi euro allo Stato o alle amministrazioni locali.

Per questo - conclude il vicepresidente di Legambiente - chiediamo ai Sindaci d'impedire che nel territorio da loro amministrato si consumi un simile scempio che portera' sui litorali italiani nuove colate di cemento, perlopiu' abusive, con danni incalcolabili per il nostro paesaggio costiero".

Legambiente ricorda, infatti, che con questo decreto le spiagge verrebbero concesse per un tempo lunghissimo senza alcuna gara o controllo e che attraverso il diritto di superficie si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto cio' senza che i Ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente siano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni, parche' a gestire il tutto sarebbe l'Agenzia del Demanio, con Regione e Comune che si spartirebbero gli introiti. "Il paesaggio costiero rappresenta un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti gli italiani. Le spiagge e le coste devono essere accessibili e fruibili da tutti i cittadini e non possono essere cedute ai privati in cambio di pochi euro allo Stato o alle amministrazioni locali. Per questo - conclude il vicepresidente di Legambiente - chiediamo ai Sindaci d'impedire che nel territorio da loro amministrato si consumi un simile scempio che portera' sui litorali italiani nuove colate di cemento, perlopiu' abusive, con danni incalcolabili per il nostro paesaggio costiero".


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