Legge anti-sindaci indietro tutta

30 Settembre 2008   13:33  

Il consiglio regionale convocato per oggi aveva all'ordine del giorno numerosi provvedimenti in tema di artigianato, commercio, immigrazione, aiuti alle famiglie, formazione professionale, centro oli di Ortona e attività estrattive.
Come da facile pronostico, però, la seduta mattutina è stata monopolizzata e poi paralizzata da un unico punto all'ordine del giorno: l'abrogazione della legge 51, atto che consentirebbe ai sindaci di candidarsi, con il forte rischio però di far slittare a primavera le elezioni regionali, fissate come noto il 30 novembre.
A sostenere il provvedimento solo il Partito democratico, per di più spaccato al suo interno: una parte di consiglieri pd, dando seguito infatti al paterno suggerimento di Franco Marini di evitare fughe in avanti, vorrebbe limitarsi a presentare un odg che impegni la prossima legislatura ad abrogare la legge.
Altri vorrebbero invece tentare il tutto per tutto, ispirati, si vocifera nei corridoi, dal sindaco di Pescara e segretario del partito Luciano D'Alfonso.
I lavori del consiglio sono stati così subito sospesi, per consentire alla maggioranza di riunirsi, e soprattutto al Partito democratico di trovare un via d'uscita. Dopo un riunione fiume il realistico responso: ritirare la richiesta di abrogazione della legge anti-sindaci. Un dietro front che ha rasserenato il clima e consentirà al consiglio di proseguire nei lavori.

FT

 


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