Legge edilizia, M5S: “la Regione Abruzzo non salva la casa ma gli interessi di chi specula.

12 Giugno 2025   15:06  

“Oggi, in Consiglio regionale, il Movimento 5 Stelle ha votato convintamente contro la legge regionale che recepisce la norma nazionale cosiddetta ‘Salva Casa’, un provvedimento che, dietro la facciata della semplificazione edilizia e della promessa di uno sviluppo a ‘consumo zero di suolo’, nasconde un attacco senza precedenti alla qualità del vivere e dell’abitare nelle nostre città. Con questa legge, se davvero volevano ‘salvare le cas3’ avrebbero dovuto parlare di edilizia economica e popolare, di emergenza abitativa in cui vivono migliaia di persone, la cui povertà sta diventando una vera e propria povertà alloggiativa. Una legge in cui non si contano errori e procedure farraginose che continueranno a cementificare le nostre città e renderanno irrealizzabili processi importanti come la riqualificazione dei distretti industriali”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.

“Se veramente volevano 'salvare la casa', dovevano affrontare l’emergenza abitativa aiutando quelle famiglie che un tetto sulla testa non ce l’hanno o stanno per perderlo” aggiunge Francesco Taglieri. “In Abruzzo oggi servono investimenti urgenti e seri sull'edilizia popolare, contributi per gli affitti, fondi per sostenere i Comuni che oggi non riescono neanche ad aiutare chi è in morosità incolpevole, visto l’aumento scandaloso della povertà relativa nella nostra Regione. Ma nulla di tutto questo è stato previsto. Con questa legge regionale non si salva la casa ma solo gli interessi di chi sul bisogno di abitare continuerà a speculare”. “Con questo provvedimento si legittima un’idea pericolosa secondo la quale si può fare tutto e il contrario di tutto, secondo la peggiore tradizione della destra italiana che pensa di risolvere i problemi con sanatorie e condoni. Un messaggio devastante per i cittadini, per le imprese e per la pianificazione urbanistica, di insofferenza alle regole e di abuso della deroga” sottolinea la consigliera Alessandrini.

“La norma, con un ricorso distorto alla tolleranza costruttiva, apre la porta ad un vero e proprio degrado del tessuto urbano. In più, si stabilizza la procedura con cui cubature relative a locali accessori come sottotetti, cantine, scantinati, taverne potranno diventare abitabili dopo appena tre anni dall’agibilità e potranno, quindi, essere vendute o affittate ai prezzi di mercato degli alloggi e degli esercizi commerciali. Persino un locale di venti metri quadri, alto due metri e quaranta centimetri potrà diventare una abitazione. È evidentemente una scorciatoia che la destra abruzzese ha voluto offrire a pochi speculatori, a discapito di chi vive realmente il disagio abitativo”. Per la Consigliera regionale Alessandrini è poi “gravissimo il voler mascherare come un incentivo alla riqualificazione delle città abruzzesi quello che è un vero e proprio provvedimento ad hoc per il Comune di Pescara, con cui aiutare l’amministrazione Masci ad uscire da un contenzioso giudiziario causato proprio da eccessi edificatori. Con l’introduzione della possibilità per i singoli edifici di utilizzare il decreto sviluppo, con premialità di cubature e possibilità di cambi di destinazione d’uso, ancora una volta si strizza l’occhio alla speculazione privata, a discapito degli spazi pubblici dei cittadini”.

“Ancora più caotica e inattuabile è la parte della legge che riguarda la riqualificazione delle aree industriali dismesse” avvertono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Da parte di ARAP e Consorzio Chieti-Pescara si chiedono ricognizioni estremamente complesse da farsi in poco tempo, senza risorse, senza personale e sotto la minaccia di commissariamento. Siamo di fronte all’ennesimo pasticcio della destra di Marsilio, tra procedure farraginose e inapplicabili per gli enti coinvolti, senza alcuna chiarezza su indefiniti accordi di programma o permessi convenzionati previsti. Di fatto, è stata approvata una procedura infattibile che non risolverà nessuno dei problemi concreti e reali che affliggono le aree industriali della nostra regione, ma servirà solo alla destra per mettersi l’ennesima farlocca spilletta sul petto, come quella della Legge regionale n.58 del 2023, raccontata come la nuova grande legge urbanistica regionale, che, invece, oggi è stata di nuovo modificata, per l’ennesima volta in poco più di un anno, dimostrando quanto fosse mal concepita fin dall’inizio”. “Il Movimento 5 Stelle ha votato contro questo provvedimento ‘sfascia città’ perché non semplifica, ma smonta le regole; non riqualifica, ma degrada; non aiuta i cittadini, ma premia specifici appetiti privati. In un Abruzzo sempre più fragile dal punto di vista urbanistico e ambientale, questa non è la direzione da seguire”, concludono i consiglieri regionali Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.


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