Legge sugli idrocarburi: no al petrolio, sì al gas

02 Febbraio 2011   13:55  

Dice di no agli impianti di estrazione e lavorazione degli idrocarburi liquidi in Abruzzo, e favorisce le estrazioni ed i trattamenti di gas naturale - questa la posizione della Regione, espressa dal governatore Gianni Chiodi. Decisione che ha subito visto schierarsi i fautori del sì contro quelli del no. Il Presidente di Confindustria, Primavera, si pone subito la domanda di quello che sarà il risvolto sul livello occupazionale e sul territorio, vista la situazione già di stallo del comparto si rischia di lasciare a casa centinaia di lavoratori. 

La legge vieta attività di estrazione e lavorazione di idrocarburi liquidi ma non gassosi – precisa Chiodi - confermando di mantenere una ferma opposizione al rischio petrolizzazione, e sottolineando l' inequivocabile posizione sulla contrarietà alla realizzazione del Centro Oli e ad ogni tipo di trivellazione sulla terraferma.

Interviene nella discussione anche Augusto De Sanctis - dicendo che l'impatto ambientale è minore, ma sicuro non assente nell'estrazione dei gas, e che comunque tale legge lascia in molte aree il libero arbitrio del Comitato per l'Impatto Ambientale nelle estrazioni del petrolio.

Sempre sulla legge sugli idrocarburi interviene anche Camillo D'Alessandro, capogruppo del Pd in consiglio regionale.

"Chiodi mente sapendo di mentire - afferma Camillo D'Alessandro in merito alle dichiarazioni del presidente della giunta regionale -. Se oggi, Confindustria e sindacati si sono messi in moto sul versante della ripresa delle attivita' estrattive, e' accaduto perche' si sono resi conto che la 'Legge-Chiodi' in materia non vieta assolutamente nulla. Essa - rivela - prevede una sola presunta incompatibilita'". "L'inganno sta proprio qui - aggiunge il capogruppo del Pd - perche' la Legge nazionale prevede che qualora l'intesa non venga raggiunta, comunque sara' il governo nazionale a decidere. Come dire: l'Abruzzo dice no, Roma dice si'; l'attivita' estrattiva, insomma, si fara'!". Camillo D'Alessandro ripercorre, poi, le tappe della vicenda, partendo dalla Legge regionale n. 14 del 2008 (Legge che porta il suo nome).

"Nel 2008 - precisa - approvammo la legge 14, che stabiliva precisi divieti; l'unica parte del dettato normativo che non fu impugnata dal governo nazionale, successivamente abrogata da Chiodi, fu quella in cui introducevamo la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), unico strumento teso alla difesa della salute dei cittadini di fronte alle attivita' legate all'estrazione e lavorazione degli idrocarburi. Recentemente, lo stesso direttore dell'Agenzia sanitaria regionale (Asr-Abruzzo) - prosegue D'Alessandro - ha riferito in Commissione sanita' che c'e' la necessita' di dotare l'Abruzzo della VIS, molto probabilmente non era stato informato che il presidente Chiodi l'aveva gia' cancellata". Critico Camillo D'Alessandro che conclude: "Le menzogne hanno le gambe corte; il fatto che si sia riaperto il dibattito sul petrolio in Abruzzo, dimostra la pochezza e l'insignificanza dell'azione di governo del presidente Chiodi".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore