Leopoldo Mastelloni Attacca lo Stato: "Con 50 Anni di Contributi Devo Chiedere l'Elemosina!"

11 Maggio 2015   05:00  

"Dopo 50 anni di lavoro e di contributi prendo 625 euro di pensione al mese. Se non avessi degli amici che mi aiutano a pagare l'affitto, prenderei 40 pillole di sonnifero e me andrei via: ci penso sempre più spesso a farla finita". È lo sfogo di un esasperato Leopoldo Mastelloni. L'attore, regista e cantante napoletano, che a luglio compirà 70 anni, confessa all'AdnKronos di essere ridotto sul lastrico e di riuscire a mantenere una casa in affitto "solo grazie all'aiuto di alcuni cari amici che mi prestano soldi".

"Io non ho vergogna di dire come stanno le cose. E parte di questo coraggio me lo ha dato Orietta Berti, confessando che anche lei prende 800 euro al mese e che se il marito non le avesse fatto una pensione integrativa sarebbe costretta a chiedere l'elemosina, che è quello che sto facendo io. Io ormai mangio solo quello che i supermercati mettono in offerta speciale e se non avessi Barbara Mastroianni, la figlia di Marcello, che mi aiuta, non so come farei", dice l'artista.

Mastelloni spiega il motivo dell'esiguità della sua pensione: "Purtroppo io ho saputo solo quando sono andato in pensione che questa sarebbe stata calcolata sugli ultimi tre anni di contributi, che nel caso mio e di chi fa il mio mestiere sono chiaramente scarsi, perché gli impegni e le chiamate con l'età si diradano. Eppure io ho fatto i miei primi versamenti nel 1965 e dal 1968 per un lunghissimo periodo lavorando in Rai ho versato tramite loro moltissimi contributi. Ed è mai possibile che mi debba trovare in condizioni di indigenza? Che me ne faccio allora di essere considerato un maestro del teatro? Vorrei meno onorificenze e più soldi francamente".

Mastelloni racconta anche di aver fatto richiesta della legge Bacchelli "ma dopo un anno non ho ancora ricevuto risposta". "L'unico che mi ha aiutato è stato Gino Paoli che mi ha fatto ottenere tramite la Siae un contributo momentaneo di 10 euro al giorno come artista di chiara fama in situazione di indigenza".

"Il mio errore -aggiunge- è stato credere nella cultura: ho sempre reinvestito nella produzione di spettacoli teatrali quello che guadagnavo. Forse avrei dovuto mettere i soldi sotto il materasso ed evadere il fisco per non ridurmi in miseria".

L'artista si dice indignato dal fatto che "in Italia c'è gente che con pochi anni di mandato parlamentare prende pensioni da sogno e chi ha lavorato per 50 anni non può nemmeno pagarsi un tetto". E provocatoriamente aggiunge: "Forse dovrei mettermi su un barcone a largo di Lampedusa per avere una maggiore assistenza dallo Stato. È una cosa indegna quello che succede in Italia. E ormai io spero che mi prenda un colpo il prima possibile perché non so cosa posso fare in questa situazione. E devo pure sperare che qualcuno mi faccia un funerale: perché lo Stato paga la bara ai clandestini ma a noi no", conclude.


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