Lettera aperta di Giuliante a Barca su agevolazioni fiscali nel cratere sismico

25 Settembre 2012   14:22  

Premesso che la Commissione Europea in data 19 giugno 2012  chiedeva chiarimenti alle autorità nazionali in merito agli aiuti connessi al terremoto del 6 aprile 2009, ricomprendendo in tale fattispecie giuridica anche le agevolazioni fiscali e contributive concesse alle imprese e ai soggetti economici aventi i requisiti e residenti nel territorio del cratere.
Considerato che a seguito di ciò, si teneva, in data 06/07/2012 presso il Dipartimento Politiche europee, una apposita riunione con gli Enti preposti ai vari sgravi contributivi e fiscali nella quale si comunicava l’avvenuta notifica (2 luglio 2012) da parte del governo italiano della norma concedente gli aiuti e e che ad, oggi, è ancora all’esame della competente direzione dell’Unione Europea.
In relazione a quanto sovraesposto in questi giorni una circolare Inps sta generando scompiglio tra le imprese aquilane che, giustamente e come in altre catastrofi, hanno usufruito dell'abbattimento del 60% delle tasse sospese a seguito del sisma.
La tardiva notifica alla Commissione Europea (2 luglio 2012) della misura di agevolazione sta comportando da parte dell’INPS (ma credo che presto anche altri Enti ricalcheranno le sue orme) l’applicazione della riduzione del debito soltanto alle imprese che per propria natura possono beneficiare dell'aiuto di stato nei limiti de minimis.
Questa situazione se non celermente affrontata porterà alcune aziende del cratere a dover restituire per intero quanto non versato, minando profondamente quei pochi barlumi di rinascita che si intravedono.
Senza contare che molte di queste aziende hanno impiegato le somme che si prevedeva non dovessero essere restituite in investimenti.
A questa già grave previsione si aggiunge un ulteriore problema legato all'erogazione degli aiuti in de minimis.
Se, infatti, verrà confermata la tesi di considerare l'abbattimento fiscale come un aiuto minore, essendo quest' ultimo legato ad una triennalità ed essendo la norma che prevede l'agevolazione datata 2011 (legge 12 novembre 2011, n. 183), a molte aziende del cratere sarà preclusa totalmente o parzialmente (a seconda se la prima agevolazione raggiunge o meno il tetto di 200.000 euro previsto dai regolamenti europei) la possibilità di accedere alle agevolazioni previste nel bando dei 90 milioni.
Per ovviare a tale delicata problematica Le chiedo, in accordo con il Presidente Chiodi che già ha dato la propria disponibilità al riguardo, di voler convocare in tempi rapidi un incontro tra Governo, Regione e enti interessati per verificare la possibilità, a mio parere esistente, di bloccare, nelle more della risposta della Commissione Europea, qualunque disposizione che preveda il recupero del 60% del non versato e di non considerare tale agevolazione come aiuto in de minimis.
Qualora la Commissione Europea dovesse esprimere parere negativo alle richieste delle autorità italiane, cosa non auspicabile e da evitare assolutamente, sarebbe il caso di prendere in considerazione la possibilità, prevista dall'Europa fino al 31 dicembre 2011 (temporary framework), di estendere il tetto massimo degli aiuti in de minimis fino a 500.000 euro.
Questo si rende necessario per evitare di dare il colpo di grazia ad un tessuto economico in forte difficoltà e che sconta oltre la tragedia del terremoto anche una crisi profonda e diffusa.


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