Lettera-ultimatum della Santa Croce ai dipendenti

Domani alle 12 la riapertura delle trattative

22 Settembre 2008   12:37  

Sembrava che le cose si stessero mettendo per il meglio, con la Santa Croce disposta a trattare a patto che i dipendenti rientrassero a lavoro, e i sindacati inclini ad accettare la mobilità solo se scelta volontariamente dai lavoratori. Ma venerdì, una lettera della Società inviata a ciascuno dei 108 dipendenti dello stabilimento di Canistro, ha nuovamente ridestato la tensione generale e l'attenzione di Cgil Cisl e Uil, convocate a L'Aquila per domani alle 12, dagli Assessori regionali Elisabetta Mura e Giovanni D'Amico, al fine di riprendere le trattative e fare luce su alcuni punti dell'accordo preliminare discusso giovedì scorso.
Sarebbero i toni poco accomodanti della missiva partita dalla Santa Croce a preoccupare i rappresentanti sindacali: pare infatti che la comunicazione abbia invitato "nel comune interesse" i lavoratori a riprendere le attività, per opporsi a quanti vogliono "distruggere" la fabbrica.
Secondo i sindacati la natura del messaggio non esprimerebbe conciliazione, quanto invece ostilità e sospetto nei confronti della mediazione di Regione e Provincia, concretamente presenti nella battaglia dei dipendenti, a rischio - lo ricordiamo - di licenziamento.

I rappresentanti di Flai, Fai e Uila tuttavia si sono espressi pacificamente in relazione all'ultimatum dell'Azienda, affermando che nonostante non sia stato possibile "instaurare buone relazioni sindacali" con i vertici della Santa Croce, la fiducia riposta nelle istituzioni consente di procedere con ottimismo e forza d'animo, in vista di una fase molto delicata della vertenza.
Ovviamente l'obiettivo primario rimane quello di evitare i licenziamenti decisi dalla Società (ben 56), facendo ricorso a tutte le misure di tutela esistenti come cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà.

Grande partecipazione anche da parte del Comune di Canistro che ha deciso, su proposta del Sindaco Angelo Mariani, di lasciare aperte le porte della sala consiliare, mantenendo il Municipio illuminato anche di notte, fino a quando la vertenza non avrà dato esito positivo, esorcizzando definitivamente lo spettro del licenziamento che purtroppo ancora oggi, dopo mesi di trattative, tormenta le famiglie canistrensi.

Come affermato dal Consigliere regionale Angelo Di Paolo in un servizio precedente, l'acqua della sorgente Santa Croce è di vitale importanza per l'economia di Canistro, ed è inoltre bene primario.
Se l'azienda continua a disattendere gli accordi presi con i sindacati e quindi con i lavoratori, sarà necessario rivedere le concessioni che il Demanio ha fatto in passato in favore della Società. La politica abruzzese non può e non deve, infatti, permettersi lo smantellamento delle proprie realtà industriali, costruite con il sacrificio di tutti e caratterizzanti l'identità e la ricchezza della nostra Regione.

GDC


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