Lite furibonda per Fiammetta Cicogna che tradisce l'ex fidanzato con un miliardario svizzero

Fiammetta Cicogna ha fatto esplodere una lite furibonda fra il suo ex, Tommy Chiabra, ed il suo nuovo fidanzato, Carl Hirshmann.

Il primo ne ha scritte di tutti i colori su twitter contro il milionario svizzero, colpevole di averle soffiato la ragazza quando ancora lei le era fidanzata.

Tommy scrive così (tradotto dall'inglese):

"Ogni volta che vedo la mia ex ragazza con un altro uomo, me ne frego... Mia madre mi ha sempre insegnato a donare i miei giocattoli usati ai meno fortunati", aggiungendo, "Solo per essere chiaro con il mio amico @luckygrey (Hirschmann su twitter .ndr)".

Lo svizzero, però, porge l'altra guancia a tanto livore:

"Io capisco la tua situazione e, credimi, non penso sia bella... La vita è a volta una stronza, fidati, io lo so! (...) Non mi conosci e io non ti conosco, quindi non ci dobbiamo nulla l'un l'altro. Capisco il tuo dolore e sono pronto a perdonare quei disgustosi messaggi a Fiammetta e sua madre e le altre tue minacce finché non ti calmerai... Se hai qualcosa da dirmi, sii uomo e incontriamoci, sono sicuro che troveremo un modo per uscirne, amico... Scegli dove e quando e ci sarò! Fino ad allora ti auguro il meglio... Scusa per come sono andate le cose..."

Ma l'ex ha continuato sempre più duro:

"I miei messaggi arrabbiati erano solo il risultato, dopo aver scoperto che sei orgoglioso di scopare una ragazza che fino a martedì scorso era a letto con me, mi dispiace per te, amico!"

Inoltre, di recente, lo svizzero è stato condannato in via definitiva a scontare 32 mesi di reclusione per aver avuto rapporti sessuali con una ragazza di soli 15 anni.

Il multimilionario, inoltre, ha già versato a lei e alla madre una risarcimento di un ammontare che non è stato divulgato, ricevendo in cambio un documento con il quale dichiaravano il loro disinteresse per un’azione penale. Il pentimento sincero del rampollo della famiglia fondatrice della Jet Aviation non può tuttavia tradursi in impunità, hanno constatato i giudici di Mon Repos.