Lite in FI, i retroscena: i ribelli avrebbero chiesto poltrone in cambio di approvazione bilancio

Il pacchetto sarebbe stato proposto in riunione segreta

03 Ottobre 2014   10:45  

Nuovi retroscena sembrerebbero emergere circa la situazione di tensione che sarebbe venuta a crearsi in seno al gruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Montesilvano, cui a quel che sembra sono conseguite le improvvise dimissioni presentate nei giorni scorsi dal neo sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, eletto solo lo scorso giugno.

Sembrerebbero trovare nuovi riscontri, infatti , le indiscrezioni secondo cuila spaccatura all'interno di FI (e, più tardi, le dimissioni di Maragno) sarebbe avvenuta seguito di un presunto "ricatto" avanzato dai cinque consiglieri "ribelli" (Deborah Comardi, Stefano Di Blasio, Manola Musa, Anthony Aliano e Claudio Daventura).

A tal riguardo, i cinque esponenti azzurri continuano a respingere qualsiasi addebito, per quanto sempre stando alle voci essi avrebbero garantito il loro voto favorevole all'approvazione del bilancio in cambio di almeno cinque poltrone. Nello specifico, i ribelli avrebbero chiesto due assessori (un assessore donna, esterno, da nominare subito, e un altro tra 10 mesi, forse lo stesso Daventura), un dirigente ai Tributi ed una rappresentanza nel cda dell'Azienda speciale .

Da quel che risulta, il pacchetto sarebbe stato proposto al primo cittadino ed al vice sindaco Ottavio De Martinis (anch'egli di FI) nel corso di una riunione segreta con 14 membri dell'amministrazione: secondo le stesse voci di corridoio, la richiesta dei due assessori sarebbe stata immediatamente respinta, mentre Maragno, onde evitare di doversi ritrovare in avvenire a dover di nuovo scendere a compromessi, avrebbe proposto ai cinque ribelli la firma di un documento, scontrandosi però con il netto rifiuto di costoro. In tal modo, le richieste sarebbero dunque rimaste orali, ed avrebbero dunque portato il sindaco ad annunciare le proprie dimissioni.

In ogni caso, la richiesta dei due assessorati evidenzierebbe rapporti decisamente tesi all'interno di FI, su tutti quello tra De Martinis da una parte e Musa e Aliano dall'altra, secondo alcuni tesi ancor prima della nomina a vice sindaco del primo, così come tesi sarebbero stati quelli tra la capogruppo azzurra Comardi e Maragno.


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