Un uomo ai domiciliari chiede di tornare in carcere a causa di convivenza problematica con la madre, denunciando la propria evasione.
Un caso insolito si è verificato a Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, dove un uomo, attualmente ai domiciliari per scontare una lunga pena di 20 anni, ha scelto di evadere e chiedere aiuto alle autorità per tornare in carcere. La motivazione? La convivenza con la madre era divenuta intollerabile, tanto da spingerlo a preferire il regime detentivo in carcere.
La vicenda è iniziata dopo l'ennesima lite domestica. L’uomo ha deciso di lasciare l’abitazione per rifugiarsi in un bar locale. Da lì, ha contattato la centrale operativa dei Carabinieri di Giulianova, ammettendo la propria evasione e chiedendo espressamente di essere trasferito nuovamente in carcere. Secondo quanto riportato, la sua speranza era che l’autodenuncia fosse sufficiente a garantirgli il ritorno in cella.
I militari si sono recati immediatamente sul posto, trovandolo ancora al bar. Dopo averlo identificato, lo hanno riaccompagnato alla sua abitazione. Durante l'intervento, l'uomo ha spiegato come il deteriorarsi del rapporto con la madre rendesse insopportabile la convivenza forzata, spingendolo a compiere un gesto tanto estremo.
Nonostante il suo desiderio di tornare in carcere, l’uomo non è stato accontentato nell’immediato. Tuttavia, il suo gesto non resterà senza conseguenze: oltre alla pena originaria, dovrà ora rispondere del reato di evasione, che potrebbe portare a un aggravamento della sua situazione giudiziaria.
Questa vicenda pone l’attenzione su situazioni di convivenza forzata che, in alcuni casi, possono diventare insostenibili, specie in contesti già complicati come quello di un regime di detenzione domiciliare. La legge prevede infatti che questa misura alternativa al carcere sia applicata per agevolare il reinserimento sociale e attenuare le difficoltà della detenzione, ma non sempre tali obiettivi trovano riscontro nella realtà.
Il caso di Mosciano Sant’Angelo solleva domande sulle condizioni dei detenuti ai domiciliari e sull’adeguatezza di tali soluzioni in situazioni familiari problematiche.