Lo scrittore aquilano Alessio Paolucci vince al Cittadella 2011

04 Ottobre 2011   10:23  

Domenica 2 ottobre, in località Bardolino sul Lago di Garda, in occasione della festa del vino, si è svolta la premiazione finale del premio letterario nazionale ''Cittadella 2011''. L’evento vede contendersi ogni anno tutti i libri di genere fantasy editi sul territorio italiano. Quest’anno è giunto in finale – insieme a Vincenzo Cortese con "ANUIR Il tesoro dei druidi", Alberto De Stefano con "L'ultimo eroe del Klaidmark"-  anche l’aquilano Alessio Paolucci con "L'ombra della congiura".

Quest’ultimo è stato decretato vincitore dalla giuria, composta da Fabiana Redivo con l’incarico di presidente di giuria (Scrittrice), Giuseppina Càfari Panico (poetessa e scrittrice), Francesca Angelinelli (scrittrice, direttore editoriale FP), Annarita, Paolo Gulisano (scrittore e saggista).
 
Alessio Paolucci comincia a scrivere “L’ombra della congiura” all’età di 15 anni e pone il punto al romanzo a 17 anni. A ottobre 2010 mette in stampa il libro, ricevendo a novembre dello stesso anno una targa come “penna più giovane della città di L’Aquila”.

L’anno successivo vince la borsa di studio a seguito del concorso locale indetto dall’associazione Culturale Guglia d’Abruzzo dell’Aquila, con tema “L’Aquilano Pietro Marrelli, Rivoluzionario, Patriota e Massone”. Pochi mesi dopo, arriva la vittoria de “L’ombra della congiura” al premio cittadella. Attualmente, Alessio frequenta l’università di scienze politiche mentre continua a mantenere un rapporto lavorativo con case editrici e riviste varie.

 “Vincere questo riconoscimento - racconta Paolucci - è stato compiere un passo, se guardo dietro ne vedo tanti già calcati, se guardo avanti ne vedo ancora tanti da percorrere. La vera ricompensa del premio cittadella è stata la fama, non della persona ma delle idee. Spero che chiunque legga possa guardare dietro la pagina, dietro i personaggi e le loro avventure, spero possa trarre quella autoconsapevolezza fondamentale per capire cosa significhi essere qui. Il lavoro dell’artista è quello di mostrare il mondo alle persone, mostrare parti migliori e parti peggiori; questo attraverso metafore che rendono meno amara la verità.

Dunque, credo sia necessaria una crescita artistica, andare avanti per quel percorso ancora da calcare, però vado fiero dei primi passi, dell’ombra della congiura e delle idee ch’esprime, e sono felice che il premio cittadella faccia da cassa di risonanza per diffonderle e magari metterle in discussione”


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