Lo stupro di Pizzoli, l'ordinanza del Gip: la studentessa poteva morire

25 Febbraio 2012   00:26  

Sarebbe potuta morire la studentessa di Tivoli (Roma) vittima di una "brutale" violenza sessuale verificatasi all'alba del 12 febbraio scorso all'esterno di una discoteca di Pizzoli (L'Aquila). Lo scrive il gip del Tribunale dell'Aquila Giuseppe Romano Gargarella nell'ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Tuccia, il 21enne di Montefredane (Avellino) accusato di aver stuprato la ragazza (iscritta all'ateneo aquilano) conosciuta nella notte nel locale da ballo.

Al giovane, militare volontario in ferma breve in servizio presso il 33/mo Reggimento artiglieria terrestre Acqui dell'Aquila, vengono contestati i reati di violenza sessuale aggravata e tentativo di omicidio. In particolare quest'ultimo reato e' stato rubricato in quanto la studentessa, dopo aver subito le "sevizie" del caporale dell'Esercito, e' stata abbandonata dallo stesso "in possimita' di una porta antincendio semincosciente in una pozza di sangue, seminuda, esposta anche alla morte" per le bassissime temperature "se il titolare della discoteca non l'avesse rinvenuta per caso" intorno alle quattro del mattino.

Il pm David Mancini prima e il gip dopo, facendo proprie le risultanze investigative dei carabinieri della Compagnia e del Reparto Operativo del Comando provinciale dell'Aquila, parlano di violenza esercitata con "estrema brutalita'", ricorrendo anche ad un corpo estraneo che non e' stato mai rinvenuto. Nell'ordinanza, inoltre, il giudice Gargarella sottolinea, motivando l'esigenza cautelare, "il pericolo della reiterazione di ulteriori reati della stessa specie".

Le condizioni della studentessa, intanto, migliorano leggermente. Ricoverata all'ospedale dell'Aquila, sara' a breve sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico.


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