Lotta al racket ed usura: le nuove iniziative della Prefettura di Pescara

03 Ottobre 2011   14:09  

"Costruire una rete di protezione per chi e' vittima dell'usura o del racket". E' questo l'obiettivo di una iniziativa promossa dalla Prefettura di Pescara che ha coinvolto i 46 comuni della provincia, le associazioni che operano sul territorio e le forze dell'ordine.

A presentare il percorso attivato per "prevenire e reprimere" racket e usura, il prefetto Vincenzo D'Antuono il quale ha spiegato che sara' effettuata una indagine sul territorio (diviso in 5 ambiti) e sara' distribuito un questionario anonimo, saranno promosse delle campagne promozionali ed informative ed effettuati degli interventi diretti alla facilitazione dell'accesso al credito. "Vogliamo inondare di fiducia il cittadino - ha detto D'Antuono - affinche' denunci lo stato in cui si trova. Tutti insieme dobbiamo aiutare i pescaresi ad uscire dalle secche, non solo quando sono gia' vittime del fenomeno ma prima che finiscano in questo stato".

Tra l'altro, saranno predisposti sostegni di ordine legale e psicologico alle vittime e alle rispettive famiglie, e sara' seguito l'iter per accedere al Fondo di solidarieta' per le vittime dell'estorsione e dell'usura. "E' una mala pianta che vogliamo cercare di contrastare - ha detto sempre il prefetto - ed e' necessario che i cittadini abbiano fiducia nelle istituzioni e imparino ad impegnare bene le proprie risorse, considerato che tra gli usurati ci sono anche i pensionati, le persone travolte dalle spese di gioco o da acquisti sbagliati, oltre a imprenditori e commercianti".

A parlare delle dimensioni del fenomeno e' stato il presidente dell'associazione Sos Italia Libera, Paolo Bocelli, il quale ha sottolineato che "Pescara non e' Messina, e le forze dell'ordine lavorano benissimo, ma non fidatevi dei dati che avete. I cittadini non denunciano perche' hanno paura e provano vergogna. Cio' che chiediamo e' di avere fiducia nelle istituzioni". A livello locale l'associazione e' rappresentata da Antonio Di Costanzo che ha ricevuto la telefonata di una donna vittima dell'usura ma si e' rifiutata di denunciare tutto e ha detto di volerci pensare perche' non si sente sicura.

Alberto Corraro dell'Adiconsum ha parlato delle grandi difficolta' che vivono le famiglie, che "non riescono a pagare l'affitto, il mutuo, le spese mediche e arrivano allo sportello antiusura". Un caso emblematico e' stato segnalato da un sindaco il quale ha parlato di un cittadino che ha versato l'Irpef con "un giorno di ritardo e si e' sentito chiedere il 60 per cento in piu'". In campo c'e' anche l'Arcidiocesi, che ha creato un fondo per aiutare le vittime dell'usura per aiutarle a superare la fase piu' critica. Da contattare, in caso di necessita', il referente della Prefettura, le forze dell'ordine, l'Adiconsum, i Confidi (Mutualcredito e Fidimpresa Abruzzo), le associazioni Codici Abruzzo e Sos Italia Libera. C'e' anche uno sportello on line a cui si puo' scrivere: sportello.usura@libero.it


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