MORO: GASPARI, GIRAVO ARMATO E SE AGGREDITO AVREI SPARATO

09 Aprile 2008   17:51  
Remo Gaspari, nove volte deputato e sedici ministro, all'epoca del sequestro Moro girava armato e senza scorta, pronto a reagire in caso di aggressione terrorista. "Non volevo mettere in pericolo la vita di altri. Se mi fossi trovato di fronte le Br? Sparare per primo. Era, secondo me, la mia miglior difesa", ha rivelato all'Agenzia "Amater" del Master in Giornalismo dell'Università di Teramo.
Il politico, che era vicesegretario nazionale della Dc, ha anche fornito una sua "verita'" sulle ragioni che indussero le BR a sequestrare il presidente del suo partito: "Fu sequestrato dalle BR perchè era descritto dalla stampa come l'unico in grado di tenere unita una Dc profondamente divisa, sempre secondo gli organi di informazione. I terroristi leggono i giornali - ha continuato Gaspari - e per questo fu organizzata un'operazione di tipo militare: pensavano che togliendo di mezzo Moro, esplodesse la Dc.
Si sbagliavano". Gaspari ha confermato che nei 55 giorni del sequestro vi furono trattative: "La Dc fece il possibile per salvare Moro: ma le Br volevano in cambio delinquenti con le mani sporche di sangue. Lo Stato non poteva arrendersi alla violenza e al terrorismo. Se mi fossi trovato nelle sue condizioni - ha aggiunto - non avrei voluto trattative.
Lo avevo detto alla mia famiglia: se mi prendono, consideratemi morto". Sulle lettere dalla prigionia di Aldo Moro, Gaspari ha manifestato un'opinione diversa da quella della famiglia e degli altri esponenti della Dc concordi sulla loro autenticità: "Le lettere sono da considerarsi il frutto della continua minaccia alle armi. Quelle lettere gli sono state estorte".
(AGI)

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