Ma la Coop non ero io?!

Lettera aperta di un cassaintegrato al Sindaco

20 Novembre 2009   12:12  

Riceviamo e pubblichiamo.

Signor Sindaco sono una dei 90 dipendenti che si aggirano senza alcuna identità nella città dell’Aquila e che lei ostinatamente ignora ormai da diversi anni.

A fine dicembre scade la nostra cassa integrazione e dal 1° gennaio 2010 si apre per noi il baratro della mobilità , anticamera del licenziamento.

Vorrei spiegazioni sul continuo ostruzionismo dell’amministrazione comunale che lei presiede riguardo la vicenda Coop che sta con il passare del tempo trasformandosi in tragedia per noi.

Ho la mera impressione che fondamentalmente non si vuole in alcun modo aprire un dialogo in questa direzione o meglio, verte solo su alcuni partner commerciali dove i membri amministrativi si sentono in dovere di intervenire con editti contro la cooperativa e falsa ( io la ritengo tale ) solidarietà ai dipendenti Coop.

Si sta giocando ad asso pigliatutto dove la concorrenza deve essere eliminata ad ogni costo, perché la politica del mercato spetta arbitrariamente ad un solo operatore e non importa se questo gioco al massacro trascina con se delle vittime dignitose ( i lavoratori ).

La cosa più grave signor Sindaco è che lei sta avallando, anche con le sue dichiarazioni contro la cooperativa questo ennesimo scempio e Coop Centro Italia è palesemente defenestrata da queste regole edificate ad arte da alcuni professionisti del settore.

Se esiste una volontà di rinascita e ricostruzione per L’Aquila bisogna invogliare e incoraggiare gli imprenditori ad investire sul territorio, i soliti giochi devono essere messi da parte per lasciare spazio a chi interessa realmente il futuro della città.

In questa fase si sta riscrivendo la storia del capoluogo e le sue scelte, signor Sindaco, saranno decisive per ricreare quel tessuto sociale ed economico che si è disintegrato con il sisma del 6 aprile scorso.

Antonella Ettorre


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